"Ciao, vorrei proporti una collaborazione editoriale gratuita!""Ciao, purtroppo per questa collaborazione non abbiamo stabilito budget, ma possiamo comunque taggarti e citarti sui nostri social.""Ciao, vorrei proporti una collaborazione pagata con scambio di visibilità!""No, mi spiace, questa collaborazione non è retribuita, ma comunque i contenuti che ti proponiamo sono originali e daranno visibilità al tuo blog. E in più fai esperienza!"
Quante volte voi blogger, voi contributor freelance, voi content manager avete sentito o letto frasi come quelle sopra?Io una miriade di volte, praticamente ogni giorno.All'inizio ci cascavo, vuoi per inesperienza, vuoi per l'eccitazione che ti dà l'essere considerata da un'azienda.Poi col tempo apri gli occhi, ti fai furbo, cominci a riflettere. Ti accorgi che non sei stata realmente selezionata, nonostante l'incipit dell'e-mail sia "Ciao Greta, vogliamo farti i complimenti perché abbiamo scoperto il tuo blog e lo troviamo originale e interessante, nonché in target col nostro brand e ci farebbe piacere proporti una collaborazione!".Spesso il tuo nome è sbagliato o totalmente diverso; negli anni sono stata ribattezzata Chiara, Maria Grazia, Carla, Teresa, e anziché pisana, sono diventata torinese, milanese, fiorentina e via dicendo.E non ci credete se vi dicono che è un errore dovuto alla stanchezza; semplicemente hanno mandato la medesima e-mail in serie a 100 altri blogger e nel copia-incolla si sono dimenticati di cambiare il nome.A furia di collaborazioni a gratis, ripagate al massimo con prodotti in omaggio di cui non ti interessa nulla, arriva il punto di saturazione: arriva la selezione delle collaborazioni, arriva la richiesta di essere pagato per il tuo lavoro, tempo e impegno e arriva, finalmente, il fantomatico "No".
Da qualche tempo su YouTube girano tre corti molto divertenti, che con una verve ironica e irriverente portano alla luce problematiche che noi blogger e altri professionisti come noi (perché il nostro È UN LAVORO, chiariamolo) dobbiamo fronteggiare ogni giorno: le aziende furbe pensano di sfruttare la nostra pubblicità e la nostra forza mediatica indubbia ripagandoci in visibilità, tag, omaggini e belle parole.Perché la pubblicità a costo zero fa gola a tutti, ma noi non siamo dei clown, non siamo persone annoiate che non hanno niente di meglio da fare nella vita.Siamo studenti, lavoratori, padri, madri, sorelle e fratelli, mariti, mogli ed inoltre opinion leader e tastemakers. Abbiamo una voce e anche molto potente.
Cominciamo e cominciate a dire no, a selezionare le collaborazioni, a usare il cervello, a smettere di farvi sfruttare. Ad un'azienda, specie se grossa, un omaggio non costa nulla, il vostro post invece ha un valore enorme.Date un valore al vostro lavoro, date un valore a voi stessi. Cambiamo le cose insieme.Siamo Creativi, non siamo Coglioni.
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