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Delirio

Creato il 19 maggio 2011 da Missxd
Penso che molte persone della mia generazione e dintorni abbiano iniziato a "masticare" la politica ascoltando Grillo. Attira i giovani perché fa ridere, perché parla un linguaggio semplice, perché tratta solo di cose concrete e mai di ideologie o massimi sistemi che necessitano uno sforzo mentale in più per essere compresi. Dopo un attento ascolto dei suoi discorsi, a metà tra lo spettacolo e il comizio, appare chiaro, però, che la pre-politica del comico genovese non è sufficiente a formarsi un'ideologia coerente che permetta di schierarsi da qualche parte nella Politica con la P maiuscola. Lo dimostra il fatto che nel suo Movimento 5 Stelle vi sono persone dall'orientamento politico più disparato, dall'estrema sinistra all'estrema destra. Quando Grillo prende posizione su qualcosa che esuli dalla giustizia e dall'ambiente e quindi decide di correre il rischio di perdere una buona metà dei suoi elettori, assomiglia decisamente più alla Lega Nord che non ad un qualsiasi partito di sinistra: ricordiamo ad esempio le uscite sugli immigrati che non possiamo mantenere, sugli zingari che varcano i nostri sacri confini, sul sud in cui la sua formazione politica non fa presa per l'abitudine al voto di scambio e, non ultima, quella del 2006 sui Dico che avrebbero portato in Italia le famiglie delle badanti polacche. Come se tutto questo non fosse già sufficiente per far fuggire il più lontano possibile qualunque persona dotata di raziocinio e con una cultura a cui sia estraneo l'appecoronamento, le indicazioni di voto di Beppe Grillo alle ultime amministrative fanno davvero accapponare la pelle. Per una questione di principio non si è voluto alleare con nessuno, indipendentemente dalla bontà del programma elettorale, e laddove si è arrivati ai ballottaggi ha dichiarato: "Al ballottaggio i nostri elettori possono fare quello che vogliono: restare a casa oppure portare crisantemi al capezzale della politica". I partiti sono morti, è una questione di principio. Poco importa se De Magistris era uno dei suoi fino all'altro ieri, chi se ne frega che Pisapia, per quanto possa essere favorevole al cemento, ha un concetto di moralità ed un'idea di politica radicalmente innovativa rispetto alla Moratti, non interessa se questo comportamento sancirà il trionfo di una destra berlusconiana a vantaggio di candidati che, per quanto nel caso di Napoli non si possa parlare di sinistra, quantomeno hanno intenzione di portare una ventata d'aria nuova in due dei capoluoghi più destri d'Italia. Bisogna andare da soli, sempre e comunque, per partito preso (senza fare prigionieri). I partiti sono Satana, sono il male da sonfiggere e quindi ci alleiamo con loro, poi usiamo la scusa dell'"ognuno vale uno" e del "nè di destra nè di sinistra" per non andare da nessuna parte, per restare fuori, per tenersi sterili consensi e magari vendere qualche dvd: nemmeno Giannini e il suo Fronte dell'Uomo Qualunque sarebbero mai arrivati a questi livelli di qualunquismo, così come nemmeno la Lega avrebbe mai raggiunto certi livelli di leghismo. Spero solo che i suoi elettori, buona parte dei quali di certo in buona fede, si rechino alle urne e facciano la cosa giusta, trascurando il richiamo del pastore. Se va avanti così mi sento di consigliare loro di usare l'arma che lui stesso ha portato sulla scena politica e di mandarlo a fare in culo. 

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