Delitti Miserabili
pensati e sparati da Iannozzi Giuseppe
aforismi ad uso e consumo
dei nichilisti e dei miserabili
per una vita (morte) indolore o quasi
1. Se per tirare avanti ti privi anche di una sola cosa, la vita ti spoglierà presto di tutto il poco che ancora ti resta per darlo al banco dei pegni.
2. Ho provato a farne a meno, ma l’arroganza m’è subito tornata indietro – come una rivelazione, come una necessità. Il fatto è che in un paese civile non si possono sfamare gli affamati con un po’ di pane e umiltà. E io, evidentemente, sono una persona molto affamata, però il mio palato è molto raffinato e la lingua è molto affilata: sputare sul pane, sull’umiltà, su questa elemosina, è una necessità vitale, è l’unica ragione che mi tiene in piedi veramente.
3. Come tutti a questo mondo sono una persona che si lascia facilmente corrompere sia dal gatto sia dalla volpe, ma io solo per buoni motivi; uno di questi è nella possibilità d’alzare il già alto livello della mia dignità personale, affinché tutti possano goderne lappandola dalle mie mani.
4. L’uomo più onesto è sempre il più corrotto: crede d’avere in bocca la verità assoluta, e già solo per questo motivo, se un dio c’è veramente in cielo o in terra, chi oggi si dice onesto sarà condannato all’inferno per l’eternità.
5. Il vero scrittore è un assassino che tortura le parole prima di metterle nero su bianco.
6. Si dice che i parenti, in sostanza dei serpenti: così è, hanno denti guasti e carie mai curate. Bisogna porre sempre molta attenzione: un loro morso potrebbe essere fatale ben più di quello d’un politico che esercita la sua professione (al governo).
7. …se proprio vogliamo dirla tutta, la vita – che crediamo ci appartenga – è in realtà un aforisma che tutti potrebbero scrivere e cancellare in nostra vece nel tempo d’un battere di ciglia…
8. Ieri era uno sconosciuto – o un uomo nero – a distribuire caramelle ai bambini davanti all’uscita delle scuole di scrittura; oggi, invece, un piccolo borghese – che ha pubblicato un giallo o un noir la cui trama la conosciamo tutta – dà via gomme penne e quaderni, e invita anche gli asini (quelli dell’ultimo banco) e i porci con le ali (i lecchini) a scrivere delitti e scene.
9. Scrivere è un delitto malfatto ma commissionato e pagato, e sempre (o quasi) conosciamo sin dall’inizio l’identità del malvagio scrittore; il suo nome campeggia in copertina, ma soprattutto tra le pagine culturali… peccato che non sia quasi mai anche tra quelle della cronaca nera.
10. Non si può pretendere che sia una persona seria per portare piacere alla vostra corte annoiata, sono già fin troppo occupato a recitare la parte del buffone.
11. Si può essere generosi verso il prossimo esclusivamente nella misura della propria stupidità.
12. Sono diventato intelligente a forza di stare ad ascoltare le stupidità altrui.
13. Gli sconfitti hanno la presunzione di pensare che il mondo finirà con loro: lasciamogli quest’ultima illusione, non c’è davvero motivo d’infierire su chi non è già più.
14. Un poeta che si dice tale è essenzialmente uno sconfitto. Ma uno che tace e si trincera nell’umiltà è assai più in basso di qualsiasi sconfitto.
15. Gli sciocchi sono nati per adorare; che mi adorino come un dio dunque, ma solo se hanno almeno un grano di sale in testa.
16. Una donna che ami veramente (carnalmente) un uomo sa essere sempre un po’ saffica nel fare all’amore.
17. Una scopata completa col tempo si dimentica; un bacio, falso o no che fu, no.
18. Sarà il quotidiano vizio di viverci addosso ad ucciderci senz’alcuna pietà, piano, per l’eternità.
19. Prima di sparare l’ultimo proiettile in canna, assicurati d’avere un proiettile di riserva in tasca per te: potrebbe rivelarsi la tua sola via di salvezza, o di fuga.
20. L’onestà non paga. La disonestà non paga. L’uomo non è mai pago di sé stesso, di ciò che raccoglie dopo la semina.
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Delitti Miserabili




