Incastrati i due complici del delitto Pappalardo. Ma l’autore dell’omicidio, Ignazio Sciurello, è tuttora ricercato. Lo scorso 8 marzo, a Paternò era stato ritrovato dai carabinieri il corpo carbonizzato di Massimo Pappalardo, 32 anni, dentro la sua Toyota Aygo finita in una scarpata.
Massimo Pappalardo era stato ritrovato carbonizzato dentro la sua autovettura in un dirupo in mezzo alla campagna, nella Contrada Poggio Monaco. Secondo la ricostruzione dei fatti, erano stati esclusi collegamenti con la criminalità organizzata e inseguita la pista del delitto passionale. La vittima, infatti, era il nuovo compagno dell’ex fidanzata di Ignazio Sciurello.
Una relazione apparentemente tranquilla, ma disturbata dall’ex fidanzato, che non aveva mai accettato la fine della relazione e perseguitava quotidianamente la donna con telefonate e appostamenti per controllarla. Un uomo geloso e ossessionato, e perciò disposto a tutto. La donna lo aveva denunciato più volte per stalking, ma senza riuscire a fermarlo. Fino al giorno del delitto.
La sera del suo omicidio, Massimo Pappalardo era uscito con la sua compagna, e dopo aver trascorso la serata insieme l’aveva riaccompagnata a casa. Verso le 2.30 di notte, la donna aveva ricevuto una strana telefonata da parte del fidanzato, il quale, senza alcuna spiegazione, le diceva che dovevano lasciarsi perchè voleva tornare con la sua ex fidanzata. La donna si era subito insospettita e aveva immediatamente ricollegato la telefonata al suo ex, Ignazio Sciurello, che sicuramente aveva minacciato Pappalardo costringendolo a telefonare.
Poi l’omicidio. La vittima stava tornando a casa, quando qualcuno lo ha raggiunto e costretto a fermarsi per un chiarimento. Una discussione, poi degenerata in tragedia: quattro colpi di pistola, subito dopo il corpo viene trascinato e chiuso nell’autovettura. La macchina viene cosparsa di benzina e lanciata in un dirupo: a quel punto viene appiccato il fuoco e il corpo di Massimo Pappalardo viene bruciato.
Le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Catania hanno fatto luce sull’omicidio. Massimo Pappalardo sarebbe stato ucciso proprio dal folle rivale in amore, Ignazio Sciurello, insieme ad altri due complici: il fratello Giuseppe Sciurello, indagato per distruzione di cadavere, e Massimo Distefano, presunto complice dell’assassinio.
Grazie alle immagini del servizio di videosorveglianza, i Militari dell’Arma hanno ricostruito le dinamiche del delitto. Hanno accertato che, si dall’ingresso a Paternò, la Toyota Aygo era stata seguita e poi agganciata da un’autovettura Fiat Punto di colore bianco, uguale a quella di Distefano, che avrebbe prelevato e accompagnato Pappalardo a casa di Ignazio Sciurello, dove era in corso una discussione.
I tre sarebbero poi usciti dall’abitazione e saliti sulla Toyota Aygo, dirigendosi nelle campagne di Paternò dove, giunti in una piazzola di sosta, sono scesi dalla macchina. Dopo un’accesa discussione, Ignazio Sciurello avrebbe sparato quattro colpi di pistola contro Massimo Pappalardo, uccidendolo. I due complici, dopo avere caricato il cadavere sulla Toyota Aygo, sarebbero poi andati in Contrada Poggio Monaco, dove avrebbero spinto la macchina in un dirupo e, dopo averla cosparsa di benzina procurata da Giuseppe Sciurello, gli avrebbero dato fuoco.
Questa mattina i carabinieri hanno notificato il provvedimento di fermo emesso nei confronti di Distefano Massimo cl.73 e Sciurello Giuseppe cl.61, mentre Sciurello Ignazio, già sottoposto agli arresti domiciliari per un altro reato e resosi irreperibile durante le indagini, è tutt’ora ricercato.