Gli Hunza sono un popolo che vive in Pakistan, la loro particolarità è che fra di loro, malattie tipicamente “occidentali” come cancro ed altre patologie sono pressoché sconosciute. Questo popolo usa come rimedio naturale l’albicocca, usano oltre alla polpa, anche i semi, mangiati tal quali o spremuti per ricavarne l’olio.
I semi di albicocca sono quindi stati successivamente studiati dalla scienza moderna, la quale ha confermato la presenza di Vitamina B17, che è una sostanza in grado di inibire lo sviluppo dei tumori e delle metastasi. La Vitamina B17 è contenuta anche in legumi come le fave o i piselli, nei germogli di legumi e cereali, nell’erba medica, nella lattuga, nelle rape ed in altri ortaggi e bacche, oltre che nei semi della frutta comune.
La dieta occidentale è mediamente povera di fibre vegetali e ricca di alimenti raffinati e fornisce soltanto 2 milligrammi di Vitamina B17 al giorno, mentre nella popolazione Hunza si arriva fino a 50 – 70 milligrammi.
In Internet si trovano pareri e ricerche contrastanti sulla Vitamina B17 (chiamata anche amigdalina) in quanto essa, a contatto con le cellule malate, sprigiona cianuro e di conseguenza è in grado di distruggerle. Questo non succede con le cellule sane perchè sono solo quelle tumorali a contenere un’enzima che permettono l’azione antitumorale della B17.
L’assunzione dei semi di Albicocca va comunque ragionevolmente limitata a 7 semi al giorno, per avere un’azione pericolosa da cianuro bisognerebbe mangiarne più di 80. C’è anche differenza fra i semi di Albicocca dolci e quelli amari, che contengono differenti quantità di Vitamina B17.
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