Fiori selvaticidi Neil Fletcher
pagine 222 Fabbri € 12,50
Va, cercami quel fiore.
T’ho mostrato una volta la sua pianta.
Il suo succo, spremuto sulle ciglia
di chi dorme, sia esso uomo o donna,
lo fa cadere innamorato folle
del primo esser vivente
che si trova davanti al suo risveglio.
Oberon a Puck in "Sogno d'una notte di mezza estate"
di William Shakespeare
Quel fiore che vedete ritratto nella foto a destra è un Aquilegia vulgaris, uno dei tanti che troverete in questa splendida e pratica guida fotografica della Fabbri della collana la "Natura in tasca " ed appunto si tratta di un saggio pratico da tenere in tasca durante le vostre escursioni di trekking e tirare fuori al momento opportuno quando di un fiore,insetto o albero vi sfugge il nome o magari di un fungo non sapete la pericolosità.Ma torniamo alla nostra "ballerina di viola vestita",gli antichi la chiamavano aquilegium che vuol dire "serbatoio d'acqua" per le numerose goccioline di rugiada che si raccolgono nelle foglie e negli speroni dei petali. E' una specie spontanea, la potete trovare nei prati e nei boschi fino a 2000 m d'altezza, in Asia in America ed anche in Europa. Sboccia in primavera al riparo dal sole e lontana dalla salsedine.William Shakespeare nella sua celebre opera teatrale "Sogno d' una notte di mezza estate" la chiama "amor nascosto". Oberon, il Re delle fate , protettore dei talami nuziali, la fa cercare per uno dei suoi tanti intrighi d'amore. Non so se ha effettivamente questo potere, ma sui Monti Lattari qualcuno l'ha scovata, se soffrite le pene di un amore non corrisposto cercatela! Non si sa mai...
a cura di Luigi De Rosa