La prima volta.
Il primo vagito. La prima parola. Il primo dentino. I primi passi. La prima corsa al pronto soccorso. Il primo giorno di scuola.
Il primo pianto per amore.
E’ successo ieri sera. A Elisa.
Un bambino, il suo amichetto preferito, dopo aver giocato insieme tutto giorno e fino a 2 minuti prima, a un certo punto le ha detto che non le voleva più bene… che non voleva più essere il suo fidanzato.
Sono andata a riprenderla a scuola e appena mi ha vista mi è corsa incontro con il viso scuro, si è buttata tra le mie braccia e lacrimoni pesanti come pietre, miste a moccico, son finiti sul mio cappotto. Mentre io, assolutamente impreparata, le accarezzavo i capelli e cercavo di capire cosa fosse successo.
Siamo andate via, con questo bimbo che la cercava e continuava a chiederle scusa per averla fatta piangere e, una volta a casa, lei ha smesso di pensarci ed è tornata allegra come sempre. Io non ho più toccato l’argomento, dopo averla abbracciata e consolata sul momento.
Mi ha fatto tenerezza.
E mi ha fatto male pensare che da queste cose non potrò mai proteggerla.
In genere, cerco di non entrare mai nelle dinamiche dei rapporti con gli altri bimbi.
Mi limito ad ascoltarla. E quando qualcosa la turba, cerco di offrirle altri punti di vista. Le dico sempre che quando ci si vuole bene può capitare di discutere e litigare ma che questo non compromette l’affetto.
Lei non parla di fidanzati e noi non insistiamo mai, a questo proposito.
A parte il mio gentile consorte che la chiuderebbe volentieri in convento fino all’età di 30 anni, io mi rendo conto che invece anche a 5 anni si possono provare dei sentimenti molto forti… che questi sentimenti vanno accolti e rispettati.. e anche educati.
Perchè già a quest’età si deve imparare che l’amore è un gesto gentile, è un bimbo che ti offre la sua ultima caramella, che ti aspetta al mattino quando arrivi, per giocare insieme.
Così che, anche da grande, potrà capire che uno schiaffo, un sopruso, un insulto non sono MAI forme d’amore.
Mele farcite, al forno
per 4 persone
4 meline (le mie erano mele annurca)
10 amaretti circa
10 – 15 g di burro
2 cucchiai di liquore all’amaretto
Lavare le mele, tagliare la parte superiore e tenerla da parte, perchè verrà usata come “cappello”.
Con l’aiuto di un coltellino e di un cucchiaino rimuovere il torsolo senza sciupare il resto (magari siete più fornite di me e avete l’apposito attrezzo).
Sistemare le mele in una teglia da forno, versare un dito d’acqua sul fondo e spolverarle con la cannella.
Sbriciolare con le mani gli amaretti, unire qualche fiocchetto di burro e il liquore. Mescolare e farcire le mele, avendo cura di inserire un fiocchetto di burro in ognuno dei frutti.
Spargere sulla superficie le bricioline di amaretti avanzate e infornare a 180° per circa 20 minuti (dipende dalle dimensioni delle mele) o finchè la polpa non risulta morbida.
Mettere in forno, ma non sulle mele, anche la parte superiore che avevamo tenuto da parte.
A cottura ultimata, servire ogni melina col suo cappello e qualche ricciolo di cioccolato fondente.
Mele farcite, al forno
Click To Tweet