Magazine Diario personale

Dell’asSenza

Da Met Sambiase @metsambiase
Dell’asSenza

Virna D.

 

DELL’ASSENZA

 

L’inaspettata stranezza è l’assenza.

Esser il lutto di se stesse

non porta invidia

nè rassegnazione

è una piacevole atarassia,

quasi il benessere.

Se sia in anticipo

è inattivo e viene prima della fine

se mai sarà legale e consenziente

o se mai io mi riconoscerò

contro

tramutata in eterno.

Discorrevoli, quasi fluttuanti

sono i ricordi, quasi miraggi,

allucinazioni prospettiche

eppure

l’illusione non è la percezione del finito

è il giro del dito che muove la palla

la scala a chiocciola la ruota che manca.

 

Dell’asSenza

Virna D.

 

Non attendo rivelazioni

potenze e peccati

l’alfa dei giorni giovani mi avvolge scomoda

l’omega delle notti mute mi solca la carne

ero su un’isola galleggiante

giovane onnipotenza orfana di confini

si, sconfinata.

 

Matrice invertibile

rigida scorre

l’anticipo è il freddo che chiude

il bozzolo di luce che genera ombra

la funzione è monotona,

tempo che scorre, che scorre nel tempo,

avvolge e invade

come una carezza imposta

il fervore dei fianchi

che si slegano lenti.

Eppure non è mai stato un solo lato

quello su cui riversarsi e dormire

un solo letto un solo flagello un solo signore

l’immutevole noia dell’unico lato

lancetta maiuscola che divarica il tempo,

 

il lato è l’anticipo perfetto

bisogna segarlo per porci una fine

divaricarlo come gambe in amore

e rinascere spira

molecola in eterno girare

e scendere giù dal cielo

si, ricreata

 

E’ un anticipo di inattività che verrà

verso la fine se mai sarà riconosciuta

o se mai io mi riconoscerò

come vita tramutata in esterno

madre gambero, una corazza coi buchi.

 

Dell’asSenza

Virna D.

 



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