Scribacchina: «Ohibò. Diamine. Perdindirindina. Mi venisse un colpo. Mon Dieu… Per farla breve: pregiatissimo San Pietro, che diamine m’hai combinato, colla tua barchetta?»
S. Pietro: «Scribacchina, che hai? Non t’aggrada la bella creazione di cui t’ho omaggiata? E’ servita l’intera notte per realizzar tale capolavoro. E fortuna m’ha aiutato San Paolo a completar la bisogna, altrimenti chissà quando avrei finito…»
Scribacchina: «Beh, capolavoro… caro San Pietro, mica mi pare opera da esporre… Via, guardiamola insieme: pare più il Titanic in fase d’affondamento, colla prora che punta verso l’alto… non parliam di quella strana formazione galleggiante, proprio accanto all’albero maestro (o quel che tale dovrebbe essere): par quasi una scialuppa, par quasi…»
S. Pietro: «Che debbo dirti, giovincella? Il fascino della barca che porta il mio nome sta proprio nell’esser sempre diversa – talvolta contraria – a quel che t’attendevi»
S. Paolo: «E poi, cara fanciulla, già lo dicesti tu: la barchetta n’azzecca una su un milione… Ad ogni modo, per una volta potresti pur cercare di veder qualcos’altro in quella strana formazione che – l’ammetto – quest’anno è tutto fuorché una barca. Guarda bene, osserva. Cosa potrebbe essere?»
Scribacchina: «Ehm… fammici ragionare, San Paolo… è azzardo individuare un basso elettrico, in quell’agglomerato color avorio?…»
S. Paolo: «Lo vedi, fanciulla? Un po’ d’impegno, e le risposte arrivan quasi da sole. Per quanto in mio potere, t’assicuro l’arrivo di un Furlanetto nel giro di qualche mese»
S. Pietro: «Ma quale Furlanetto, collega Paolo? Diamole un Fodera fretless e facciamola felice»
Scribacchina: «Calma voi due, signori Santi: ai pronostici azzardati mai prestai fiducia, mai. E dunque, ve lo faccio io un pronostico veritiero, pure a brevissimo: stasera, per scongiurar ogni possibile disgrazia derivante dalla vostra pseudobarchetta in fase d’affondamento, me n’andrò a sentire un interessante concertino. Un live dai sapori anni 70, polizieschi. Sarà quasi come passare una Notte in Bovisa, già già…»
S. Paolo: «Oh… credo d’aver capito di cosa si tratta: il nome del gruppo fu sussurrato agli organizzatori da Santa Cecilia, se la memoria non m’inganna»
Scribacchina: «… e per il basso elettrico, signori miei, faremo alla vecchia maniera. Sarà Furlanetto? Fodera? Ibanez? Warwick? Adamovic? Beh, questo lo deciderà la carta di credito»
S. Pietro: «Come sempre coi piedi ben piantati per terra, la giovine»
S. Paolo: «Concordo»
Scribacchina: «Ebbene, cari Santi Pietro e Paolo, non mi resta che porgervi i miei omaggi: ci risentiamo l’anno prossimo. M’auguro con una barca che sia degna del nome. O che, perlomeno, ne abbia le fattezze».