Werner Heisenberg
di Rina Brundu. Sono combattuta: non so se l’odierna intervista gilettiana (L’Arena, Rai1) a Matteo Renzi sia uno di quei momenti da ricordare all’insegna del possibile motto: “Esisto, dunque queste cose me le devo aspettare”, oppure “Cogito, dunque perché guardo queste robacce?”. Perché le guardo? Non lo so! Sono tempi intellettualmente complicati che richiedono interazione in una molteplicità di linguaggi, interessi diversi, qualcosa di nuovo in ogni momento perché altrimenti l’unico neurone, già rincoglionito di suo per elezione, si rincoglionisce ulteriormente; ne deriva che di tanto in tanto, accomodarsi in poltrona e fare qualcosa di stupido come guardare i talk-shows (invariabilmente pronunciato /tolk-shows/ ad ulteriore dimostrazione di come sia messi) del servizio pubblico televisivo italiano diventa una necessità, quasi una droga per rifuggiarsi nel mondo favoloso ed edenico che, di fatto, questi programmi raccontano.
Per altri versi la mia situazione odierna mi ricorda un altro straordinario momento dell’incommensurabile sit-com di Chuck Lorre e Bill Prady “The Big Bang Theory”, momento nel quale Amy Farrah Fowler, la fidanzata, ringrazia Sheldon Cooper per averla invitata alla presentazione del libro “The Hidden Reality” scritto dal fisico teorico Brian Green; un’occasione in cui – secondo uno Sheldon evidentemente divertito – il dottor Greene ne profitterebbe per banalizzare il “Principio di Indeterminazione” di Heisenberg (vedi sotto gli scambi tradotti) per il popolino. “Sono contenta che tu mi abbia convinto a venire a questa presentazione” dice infatti Amy, “Lavoriamo così duro che di tanto in tanto è bello svignarsela e fare qualcosa di sciocco”.
Ecco: anche io oggi ho fatto qualcosa di sciocco davanti alla tv, ma é pur vero che nascondere la testa sotto la sabbia non aiuta neppure, soprattutto perché la maggior parte degli spettatori che guardano i programmi di Giletti non sono purtroppo uomini e donne della carattura intellettuale di Amy Farrah Fowler e Sheldon Cooper. Ne deriva che lungi dal “criticare” aspramente la presentazione gilettiana alla maniera di Sheldon, il popolino italiano crede fortemente in quel che sente e in quel che vede anche perché questo gli permette di evitare la fatica di farsi una propria opinione. Magari informata. Magari costruita verificando una molteplicità di fonti.
Ecco quindi la tavola natalizia italica subitamente imbandita oltre che con il solito panettone e con il solito spumante anche con le solite chiacchiere politicanti o pseudo-tali, tese ad imbambolare, ad incantare. Ecco quindi le solite filippiche gilettiane contro il malaffare incancrenito tra i fanti e la fanteria e il determinato tacere (o fare finta di parlarne), sulle male pratiche incancrenite e di casa nei quartieri alti frequentati e governati dallo stesso Matteo Renzi. Ecco la demagogia, la retorica grondante che ci parla di Italia guarita (da cosa?), di gioco-d’attacco (quando?), le metafore stile re Artù e gli improbabili Cavalieri della Tavola Rotonda in virtù delle quali occorrerebbe andarci giù di “spada” altrimenti il paese non lo cambi, l’inevitabile fare sponda verso la citazione degli amati eroi popolari quali il mitico Dino Zoff che francamente bisognerebbe tenere fuori da simili discorsi perché le loro vite esemplari chiamano altro. E in un crescendo popolustico a suon di cannon.. pardon, di di “Cantone”-ate per difendere l’indifendibile nell’affaire Boschi e per tentar di far risalire il “gradimento” in caduta libera negli ultimi sondaggi, l’inevitabile perla della giornata: “Luigi Di Maio ha dimenticato – ha detto Matteo Renzi – che è diventato Vice Presidente della Camera grazie ai voti del PD. Del resto è giusto che i rappresentanti di un partito così votato abbiano qualche posto…”. Giù le mani da Luigi Di Maio, Presidente!, verrebbe da dire… anche perché é facile preventivare che a differenza di Matteo Renzi (che continua a vantarsi di rappresentare l’Italia dimenticandosi che nessun italiano lo ha mai chiamato a farlo!), diventerà molto presto un Premier eletto dal popolo. E verrebbe da dire anche altro, ma cui prodest in questa parentesi repubblicana anti-democratica come nessuna dopo il ventennio fascista?
Un bravo solo al pubblico de “L’Arena” che quando è stato annunciato l’arrivo del Presidente del Consiglio non si è proprio spellato le mani con gli applausi. Per il resto la parola agli autori di Blob: oggi è stato un poco come raccogliere il grano e avere il pane caldo nel forno per il resto dell’anno!
Lenzuolo populistico… pardon, screenshot dal renziano corriere.it dove con la solita sobrietà si omaggia il discorso tv del leader.
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Brian Green: Il mio nuovo libro “La realtà nascosta” si occupa di un dilemma fondamentale: è il “nostro” universo l’unico universo? Il punto è che c’é crescente convinzione tra i fisici come me che il nostro possa essere solo uno dei tanti universi che popolerebbero un cosmo gigantesco. Ne “La realtà nascosta” io esploro questa possibilità con un linguaggio che non richiede conoscenze matematiche o fisiche da parte del lettore.
Sheldon (ad Amy): Che ridere.
Amy (a Sheldon): Sono contenta che tu mi abbia convinto a venire a questa presentazione. Lavoriamo così duro che di tanto in tanto è bello svignarsela e fare qualcosa di sciocco.
Sheldon: Concordo. Aspetta che vedi come banalizza Werner Heisenberg per il popolino. Sembra quasi di vedere le comiche.
Brian Greene: Potete pensare al Principio di Indeterminazione di Heisenberg un poco come fosse il menù speciale di certi ristoranti cinesi dove trovate certi piatti nella colonna A e altri piatti nella colonna B e se ordinate il primo piatto nella colonna A non potete ordinare il piatto corrispondente nella colonna B: questo è più o meno il Principio di Inderteminazione…
Sheldon: Ba-dum-dump…
(libera traduzione Rina Brundu)
Original Version
Brian Greene: My new book, ‘The Hidden Reality’, takes on a grand question: Is *our* universe the only universe? You see, there’s a growing belief among scientists like me that ours may only be one among many universes populating a gigantic cosmos. In ‘The Hidden Reality’ I explore this possibility without presuming any knowledge of mathematics or physics on the part of the reader.
Sheldon: [to Amy] Hysterical.
Amy: [to Sheldon] I’m glad you talked me into this. We work so hard sometimes it’s nice to goof off and do something silly.
Sheldon: Agreed. Yo, wait ’til you hear how he dumbs down Werner Heisenberg for the crowd. You may actually believe you’re in a comedy club.
Brian Greene: You can think about Heisenberg’s Uncertainty Principle much like the special order menu that you find in certain Chinese restaurants where you have dishes in column A and other dishes in column B, and if you order the first dish in column A you can’t order the corresponding dish in column B; that’s sort of like the Uncertainty Principle.
Sheldon: Ba-dum-bump…..