di Rina Brundu. Confesso che me la sono cercata! Cioè, è ormai da diverse settimane che la domenica pomeriggio mi piace sedermi in poltrona e seguire L’Arena, il programma di intrattenimento similgiornalistico e similpolitico che Massimo Giletti conduce su RAI1. Ad un tempo, sono settimane (forse mesi) ormai, che Massimo Giletti si occupa solo e soltanto di vitalizi multipli, affittopoli e altri scandali vari legati alle infinite malefatte presenti e passate della Casta politica italica.
Il problema è che dopo il climax delle settimane pre-sanremesi, dopo il climax dell’epocale incontro-scontro con il Mario Capanna fiero detentore di vitalizi multipli e apparentemente deciso a tenerseli cari, un dato elemento anticatartico sta senz’altro infastidendo la mia normale attenzione di telespettatrice per il divenire di questo particolare racconto televisivo. Sarà il fatto che Giletti sembrerebbe essersi scordato di comunicare come è finita la faccenda-Capanna, sarà che l’abbiamo visto intrattenitore troppo partecipe dello spettacoletto nazionalpopolare sanremese, sarà che le puntate de L’Arena si vanno ormai accumulando nella memoria senza che si cominci ad intravedere un qualche risultato prodotto da cotanto ciarlare, certo è che il dubbio ha preso a tormentarmi: ma Giletti mi sta coglionando?
Il dubbio è legittimo anzichenò perché francamente il “marcio” che sta venendo fuori non è cosa da poco ed è senz’altro faccenda che dovrebbe interessare la nostra Guardia di Finanza, uno dei pochi apparati dello Stato di cui andiamo ancora giustamente fieri. Ci si chiede per esempio perché davanti alle evidenze di infiniti affitti a quasi zero Euro in bellissimi appartamenti locati nel centro di Roma, Giletti non senta in dovere di chiedere spiegazioni direttamente al Sindaco Marino. Siamo certi infatti che, a giudicare dalle sue ultime apparizioni in pubblico, tutte tese a sanzionare il comportamento della questura romana in occasione delle invasioni calcistico-olandesi di matrice hooligana, Marino non si tirerà indietro e spiegherà chiaro e tondo perché la sua amministrazione continua a controllare lo status-quo. Continua a tollerare questa presa per il culo dei tanti cittadini romani onesti che lavorano ogni giorno, pagano le tasse e soprattutto sono tartassati da affitti alle stelle.
Detto altrimenti, l’idea che Massimo Giletti stia utilizzando il sapore invitante che queste gravi argomentazioni tarate da un tratto innegabilmente populistico sicuramente hanno, solo per portare l’acqua al suo mulino… pardon, per alzare gli ascolti del suo programma, mi pare sempre più giustificata. Per carità!, nessuno si aspetta che Giletti risolva il problema: non è un dovere che gli compete, non è il suo lavoro… Di sicuro però ci si aspetta che un giornalista professionista del Servizio Pubblico non si limiti a rivoltare la frittata, a frugare nel sacco della spazzatura tanto per fare rumore, ma che prenda qualche iniziativa sostanziale e vada a ricercare l’attuale “responsabile” dello status-quo, chiunque egli sia.
Fino a quel momento topico, infatti, il tanto detto e il tanto gridato si risolverà in un nulla, in chiacchiere riempitive senza arte ne parte, un poco come se Woodward e Bernstein si fossero occupati dello Scandalo Watergate senza mai nominare Nixon.
Than again, altri tempi, altri giornalisti, altro paese, mentre in virtù di quest’ultima illuminazione anche la risposta al dubbio amletico di cui al titolo mi giunge in automatico: sì, mi sta coglionando!
Featured image, Richard Nixon.