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Della lingua inglese e delle sue interpretazioni

Creato il 07 novembre 2012 da Scribacchina

Act don't reactBuongiorno e bentrovati, cari soliti lettori. M’auguro che la vostra sveglia stamani sia stata meno burrascosa della mia: a forza di ripetere «Sì, sveglia dell’iPhone, m’alzo ora; dammi soltanto altri cinque minuti di sonno e son da te», mi son ritrovata fuori dal letto un’ora dopo il primo squillo. Con tutte le conseguenze del caso.

Alla velocità della luce lessi la massima del giorno, fornita dal mio mattutino thè speziato alla cannella; vi giro la frasetta che – l’ammetto – mi strappò uno sguardo indagatore: «Act, dont’ react».

Ora. Come due più due fa quattro, «act» in lingua inglese è sì voce del verbo «agire», ma pure voce del verbo «recitare».
Mi sorge un dubbio: debbo interpretar la frasetta come
«Agisci, non reagire»? Ossia: «Fà qualcosa non in reazione a qualche stimolo esterno (positivo o negativo), ma in base a quanto tu hai pianificato»?
O forse forse il the alla cannella intendeva «Recita (fingi), non reagire»? Ossia: «Caro/a mio/a, ti convien far finta che tutto vada bene; ad ogni stimolo esterno, tu non reagire: indossa invece la maschera dell’attore e conserva chiusi a doppia mandata nel cuore i tuoi veri pensieri. Sorridi anche se dentro stai piangendo, fanciullo/a»?

Ancor immersa nei fumi del sonno, preferisco restar con un piede in due scarpe e pensar che entrambe le interpretazioni siano degne di riflessione.
Al primo caffè della giornata vedrò di far chiarezza e scegliere quale delle due è la più attendibile.

Buona giornata, soliti lettori.


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