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Della mia politica e di alcuni strani esperimenti

Da Dalailaps @dalailaps
Il mio sito non può definirsi del tutto né un blog letterario né un blog cinematografico. I motivi sono semplici: non parlo solo di quei due temi, non recensisco ogni libro o film che leggo, non sono in contatto diretto con case editrici e del settore dell’entertainment che mi mandano materiale da pubblicizzare o recensire. Scrivo questo post perché siccome so di essere seguita anche da persone che fanno parte di case editrici piccole e grandi e ci tengo sia chiara una cosa: non segnalerò mai libri che non ho letto né parteciperò a esperimenti letterari di dubbia origine.
Della mia politica e di alcuni strani esperimenti  Vi voglio raccontare una cosa. Sono venuta a conoscenza di una strana iniziativa/esperimento di cui vi spiego le linee guida in breve.Viene chiesto di pubblicizzare un libro specifico (viene fornito fin dall’inizio titolo) ed è chiesto di non dire nulla di questo esperimento nel post.
Ovviamente non viene indicato chi è che ha avuto questa brillante idea, ma per come la vedo io è piuttosto semplice lasciarsi andare a qualche supposizione.
Viene chiesto di iscriversi a un gruppo se si ha un profilo Facebook (ma non sono a conoscenza del link a questo gruppo purtroppo) e di procedere all’organizzazione delle pubblicazioni (decidendo chi vuole segnalare e chi recensire e procedendo con la pubblicazione durante queste prime due settimane di febbraio) con lo scopo di capire quale delle due tipologie di post può muovere i lettori.
E qui credo le vostre menti si siano già accese, nevvero?
L’ultimo step di questo esperimento prevede di prendere contatti con l’Associazione Italia Editori per scoprire se il libro in questione abbia subito o meno un aumento delle vendite.
Ora, io credo che la cosa sia un po’ assurda e onestamente questo tipo di esperimenti mi fanno un po’ schifo. Forse sarò un po’ esagerata, ma non è che me ne importi granché. Per come la vedo io questa cosa, in pratica, è un test per vedere se conviene o meno fare pubblicità tramite i blogger e, molto probabilmente, su quali di essi è meglio puntare.Seguo moltissimo blog e siti letterari per il mio lavoro della rubrica Letteralmente il meglio che da poco tempo gestisco anche su un portale importante. Tra questi c’è una fetta di persone che gestiscono i loro spazi facendo da tramite tra le case editrici e i lettori e pubblicizzando libri che non hanno ancora letto, spesso ricevendone copie in omaggio.  Lascio a voi l’occasione di pensarla come volete su questa cosa, ma vi dico da subito che questa non sarà mai e poi mai la mia politica.  
 
Ho una mia condotta, un mio pensiero e dubito fortemente che cambierò mai idea. Sono arrabbiata. Perché si rischia di portare fango su tutti coloro che parlano di libri. Perché questa cosa mi intristisce e non mi pare se ne parli abbastanza.
 
Perché trovo questo esperimento, oltre che poco onesto, un chiaro insulto all'intelligenza dei lettori.
A questo punto preferisco avere qualche libro in meno sulle mie mensole ma sapere bene quello che voglio.
 

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