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Dall'idea di Donato Galasso, e dalla partecipazione di molti, ieri sera ha avuto luogo un evento che resterà nell'immaginario di tanti per il suo successo.
La festa inizia presto, nel tardo pomeriggio, con le vie della città che iniziano a popolarsi con il sole ancora alto. In un'atmosfera da "sabato del villaggio".
La proposta è stata di qualità. Dall'allestimento dei loggiati di San Domenico, restituiti, come luogo di aggregazione, alla cittadinanza per aver risolto i problemi di sicurezza legati all'altezza del parapetto, con l'installazione di una balaustra peraltro molto ben fatta e ben inserita nel contesto architettonico.
Dagli arredi urbani fatti drappeggi rossi, e cubi bianchi e neri. Dall'ottimo palco montato in piazza del Popolo, come il mercatino dell'artigianato notturno nella fantastica cornice del seminario che fa da quinta a piazza della Repubblica.
Tantissima gente, dicono quasi diecimila persone, fino a tarda notte, che girava per le vie del centro, spingendosi fino al prato del duomo anche solo per godere della suggestione della piazza o del panorama notturno sulla città e sulla valle.
E tante erano le iniziative, che si rincorrevano e si accavallavano tra loro.
La musica e le degustazioni di cibi e vini sotto i loggiati di San Domenico.
Il concerto nella macelleria dell'amico Sergio Falaschi.
Il balletto, i comici e la musica dei Tamales de Chipil con le danze dell'amica Elisa.
Il teatro itinerante degli amici Andrea e Lapo, che in vari luoghi, aperti e chiusi della città, hanno proposto il repertorio di TerritorioTeatro.
Lascio la festa, che ormai va spegnendosi, alle 1,30. Mi fermo a prendere un gelato con Andrea e Lapo. Il bancone della gelateria è completamente sbaraccato, riusciamo a farci riempire un cono a testa facendogli raschiare le scodelle. Avevano finito tutto!
C'era ancora gente in giro...
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