Diego Della Valle conferma che Prandelli aveva contatti con la Juve:
«Quando ho saputo che stava tentando di andare a Torino immaginatevi come mi sono sentito. Ha destabilizzato l'ambiente viola. Gli ho impedito di fare un grande errore».
La replica del ct: «Sono amareggiato. Non mi sono mai proposto per incarichi ad altre società»
Della valle:
«Questa società, fino a pochi mesi fa, era legata ad un motto: tutti per uno, uno per tutti. Poi è venuto a mancare un tassello, la situazione è cambiata ed ha destabilizzato. Quando ho avuto la certezza che Prandelli stava tentando di andare alla Juve immaginatevi come mi sono sentito».
«Poi la presi come una chiacchiera. Ma quando il proprietario della Juve mi ha chiamato dicendomi che Prandelli parlava con Bettega e che per rispetto nei miei confronti non lo avrebbe mai preso avendo anche un'altra idea, capii che era vera. Certi pensieri fanno male quando si sono fatte tante cose assieme»....«Gli ho impedito di fare un grande errore, come l'avrebbe presa la tifoseria? Prandelli può raccontare la sua verità. Mi piaceva di più il Prandelli di Orzinuovi, attorniato dai suoi familiari, meno quello di oggi. Non doveva chiamare i giocatori viziati, io e loro gli facciamo gli auguri. La Fiorentina è comunque casa sua, a patto che si comporti con lealtà».
Prandelli:
«Sono molto amareggiato»...«Non mi sono mai proposto per incarichi ad altre società». «Mi spiace che in merito a un mio presunto passaggio ad un'altra società non abbia mai parlato Andrea Della Valle: lui sì che sa la verità». «Come dice Diego Della Valle, in certi casi basterebbe alzare il telefono e chiarire le cose. A me questo è stato negato e nessuno può dimostrare il contrario. Si è fatto ricorso ai media per affrontare situazioni che dovevano essere risolte in casa». «È importante che tutti possano esprimere la propria idea: io l'ho sempre fatto con onestà è chiarezza e quello che ho ottenuto credo di doverlo a tanto impegno e tanta serietà - conclude Prandelli - non mi sono mai sentito 'accasato' da nessuno, come del resto non mi sono mai proposto per incarichi ad altre società. Anzi, in più di un'occasione ho rifiutato per restare a Firenze».