Ieri, 18 ottobre, nuova guerriglia in centro di Atene. Oramai è diventato come un appuntamento fisso ed irrevocabile al quale i partecpanti si presentano dopo la consueta messe di SMS, twittate e mail. Ciascuno oramai ha il suo ruolo assegnato e guai a farsi trovare al posto di un altro senza averne diritto. E poi, passati egregiamente a pieni voti i primi livelli di difficoltà, adesso, il gioco si fa più complicato come uno dei tanti war game che si rispetti. Sono apparse le cancellate, quelle che circondano l'isolato del parlamento. Quelle che furono sperimentate all'arrivo di Angela (Merkel s'intende) non molti giorni fa. E che adesso, dopo il rodaggio, vanno ammortizzate. Io devo andare per vedere il mio pezzetto, quello comprato con i soldi miei. Me lo voglio portare a casa come feci con un brandello del Muro di Berlino (non da folle turista ma da duplice testimone del durante e del dopo).
Superare tali barriere porta molti punti ed un bonus piuttosto consistente, tanto che si potrebbe mirare davvero all'obiettivo principe: il Parlamento.
Ma neanche stavolta è andata. Non erano in tanti. Solo qualche migliaio di prescelti, figli naturali dei 300 delle Termopili che tuttavia, non hanno onorato la memoria dei propri avi con il successo ed anzi, piuttosto malconci, se ne sono tornati a casa non appena la fame ed i tram hanno cominciato ciascuno a far sentire il proprio rumore.
Per terrra è rimasto un anziano, un nessuno qualsiasi che ha ricevuto l'ipocrita minuto di silenzio da parte di tutti i giocatori al momento in cui un infarto (pare sia la nuova arma segreta efficientissima in dotazione al nemico [ma chi è oramai il nemico?]) ha deciso di portarselo con sé. Lasciando forse famiglia, o forse no. Sicuramente diventando il Signor Qualcuno per quei cinque minuti che ogni televisione del mondo gli ha dedicato ieri sera, certa di aver offerto così la propria libbra di carne agli spettatori del Colosseo globale ed aver dato significato ad una giornata senza nome.
Qui trovate i dettagli. Mi avevano chiesto un reportage degli avvenimenti. Ma non c'erano avvenimenti. Solo disperazione. E di quella ho raccontato:
http://www.articolo21.org/2012/10/atene-guerriglia-anzi-no-ordinaria-disperazione/