Dello Scajola innamorato – Libro Primo – Canto Primo

1 Italiani e italiane che ve adunati
Per odir cose dilettose e nove,
Stati attenti e quïeti, ed ascoltati
La bella istoria che ’l mio canto muove;
E vedereti i gesti smisurati,
L’alta politica e le mirabil prove
Che fece il franco Claudio per amore
Nel tempo del re Silvio imperatore.

2 Vero è che in capo alla gente bella
Quattro piciotti grandissimi e fieri
Intrarno, e lor nel mezo una donzella,
Che era ahimè seguìta dei finanzieri.
Essa sembrava matutina stella
E giglio d’orto e rosa de verzieri:
In somma, a dir di lei la veritate,
Non fu veduta mai tanta beltate.

3 “Ahi paccio Claudio!” nel suo cor dicia
“Come te lasci a voglia trasportare!
Non vedi tu lo error che te desvia,
E tanto contra a legge te fa fallare?
Dove mi mena la fortuna mia?
Vedome preso e non mi posso aitare;
Io, che stimavo tutto il mondo nulla,
Senza arme vinto son da una fanciulla.

4 Supplicò ella: – Io voglio che portiate
Tra le Seychelles e Montecarlo sti valori,
Dentro al Libano, lenite i miei dolori,
Ove ripara il mio sposo Amedeo;
In vece mia lo aiuterete,
Ché di sua fuga io son stata cagione,
Dicendo a lui che, doman sarò presa,
E tosto lo raggiungerò ‘n prigione.

5 Rispose Claudio: – Se mi date il core,
Senza elmo, senza casa e senza scudo,
Moverò guerra al monno tanto è l’ardore;
Così mi vanto di combatter nudo
Per acquistare il desiato amore.
Cotal parole usava il ministro drudo,
Però ch’Amor l’avea posto in tal loco,
Che per colei s’arìa gettato in foco.

 6 Così monta a cavallo ed inizia la danza,
Dimentico ohibò de la Guardia de Finanza;
Né ha speranza che gli si usi pietade,
Finché sarà in somma disarmato.
Egli cerca lo mal giorno in veritade,
Che è quasi certo che l’avrà trovato;
Si diffende come può, mostra ‘l suo ardire,
Ma incontinente gli convien sparire.
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