Dove sta scritto che un blog di giardinaggio debba sempre parlare di cose belle e cicì e cocò?
In queste settimane il mio umore è così giù che la BP mi ha offerto un posto per trivellare la Fossa delle Marianne.
Per tentare di distrarmi e trovare ispirazione ho fatto un giretto alla Limina.
L’ultima volta che c’ ero stata, a marzo, non potevo fare un passo senza che il mio occhio fosse attratto da qualcosa di minuscolo, colorato e confettato.
Ma la nube di tenebra che mi avvolge deve aver spaventato e fatto fuggire ogni benevolo spirito del bosco e ogni fiore lì intorno.
Ho incontrato una sola fata, travestita da ranocchia. Probabilmente era una vedetta.
Speravo, agognavo qualche fiore insolito, qualcosa che avrei potuto portarmi nel cuore fino alla marina.
Macchè, solo ciclamini.
I piccoli topolini di montagna, sparpagliati tra la lettiera delle foglie di faggio. Amabili, cuoricini e rosini. Ognuno perfetto, timido, bomboniera dei boschi. Tra il muschio alto e le grandi radici bianche dei faggi, è facile immaginare che qualche fata buona vada a riposarci sopra.
Ma non sentivo l’aria di montagna, solo un po’ di freddino. E gli alberi rimanevano alberi e non spiriti.
Anche il tatuato Geranium versicolor appariva modesto, solitario.
E poi c’è sempre qualcosa che ti riporta alla realtà.
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