Des hommes et des dieux (Francia 2010) di Xavier Beauvois è una sorpresa in negativo (e ridicolo il titolo italiano Gli uomini di dio): debole, agiografico fino alla nausea, pessimo uso del sonoro, orrenda l'ultima cena con sottofondo del lago dei cigni e la scena dell'elicottero, storia poco comprensibile per un non francese o conoscitore dell'argomento. Almeno era in lingua (Lumière)...
Ma oggi, per fortuna, la sofficiosa Ponyo, necessaria conferma: aggiungo il sottofondo ecologista, che domina la prima parte; la seconda può perciò essere letta metaforicamente come ribellione della natura sull'uomo, che riprende i propri spazi (anche con gli animali preistorici che usano le strade sott'acqua). Magico nella sua semplicità e nei disegni a mano.