Deluxe Lidl: il babà è una cosa seria
COSA: Babà al rhum Deluxe
DOVE: Lidl
COSTO: 0.99€ per 180gr.
GIUDIZIO: 5/5
Cult (in italiano pronunciato /kalt/ quando indicante ‘di successo’) è una parola inglese che vuol dire “culto” e si utilizza per indicare una persona o personaggio o una qualche opera d’ingegno (cinematografica, musicale, artistica in genere) che ha superato il livello del successo per arrivare a quello di notissima icona sociale; altrimenti, si usa anche per quelle persone (reali o fittizie) ed opere che, pur non avendo avuto un grande successo popolare, hanno un pubblico ridotto, ma comunque straordinariamente affezionato, che prova verso questo soggetto una stima che potrebbe essere paragonata ad un “culto” religioso (cit. Wikipedia).
Insomma la roba di culto, particolarmente nella seconda accezione, è qualcosa a cui si tiene in maniera tra il maniacale e il possessivo e che a noi sembra talmente imprescindibile che se agli altri non piace pensiamo che a) siano degli stolti, anzi di più “ho sempre pensato che fosse un idiota e questo me lo conferma in pieno”; b) siccome è una persona che mi piace, allora è stata vittima di un abbaglio, o era ubrica, o le era morto il gatto, altrimenti avrebbe apprezzato di sicuro e quindi, alla prima occasione, sarò io ad iniziarla.
Nei casi più estremi gli adepti del culto evitano addirittura di diffonderlo per non imputtanirlo: “I REM? Mi piacevano i primi album, quando erano indipendenti, poi ho smesso di ascoltarli quando sono passati su major… “.
Un caso eclatante a livello cinematografico è il Grande Lebowski, che fu un fiasco al botteghino (negli USA, non in Europa), ma che oggi ha dato origine ad una specia di religione, il Dudeismo, e viene celebrato più volte all’anno con i Lebowski Fest, raduni di folli vestiti a tema, che dialogano usando quasi esclusivamente le battute dei film. Anche se non a questi livelli io per primo sono un fan accanito: nel mio frasario compaiono frequentemente cose tipo “è una storia con un sacco di input e di output”, “merda che è venuta a galla”, “così impari cosa succede quando cerchi di fottere chi non conosci”, eccetera. Online si può trovare a pochi euro anche il fondamentale Lebowski kit che contiene tra le altre cose un attestato di “giovane speranza urbana” da compilare col proprio nome e un dito del piede (finto) con tanto di smalto. Una sciccheria. Per non parlare del portachiavi che dice le frasi di Walter…
Grazie ad un amico ho poi recentemente scoperto un blog, che se non è di culto lui, non è di culto niete: http://missedhighfive.tumblr.com/, una raccolta di video in cui ci sono tipi che vanno incontro ad altri tipi per scambiarsi un high five, ma vengono clamorosamente ignorati. Roba da sbellicarsi.
Ma andiamo al punto, che sarà anche ora. Come se non bastassero gli gnocchi ripieni di qualunque cosa, le grappe, i condimenti, la pasticceria assortita, la linea Deluxe della Lidl mi porta in tavola il babà al rhum. Porca miseria ladra, io adoro il babà al rhum! Nemmeno Marisa Laurito a Sanremo ’89 è riuscita a rendermelo indigesto.
Il babà è sicuramente cult, non è una pasta per tutti, perché è pesantissimo e trasuda liquore. O lo ami, o lo schifi, il “non mi dispiace” non è contemplato.
Il babà Deluxe ha un aspetto leggermente difforme dall’originale (suppongo per conformarlo alla vaschetta), ma per il resto è un signor babà: grosso, bello imbevuto, sì da restare morbido, e ben farcito di crema. Una bomba! Il rhum sarà quello degli sciacquoni dei peggiori bar di Caracas e la crema inglese sarà inglese come la sorella che non ho, ma il mix è superbo. Ne ho fatto incetta, dividendoli col mio babbo che a sua volta ha gradito moltissimo. Per dirne un’altra: recentemente mio suocero si presenta a casa con un cabaret di paste “le ha scelte tua figlia” mi fa con malcelata paraculaggine. Apro e trovo qualche biscotto al cioccolato, una pesca (quella pasta che sembra il culo di un babbuino con in mezzo la crema) ed un diplomatico (due strati di millefoglie con in mezzo del pan di spagna, ma potrebbe essere pan di spugna), ovvero due paste al liquore, che avranno attirato la pargoletta mano, stordita dai rutulanti bagliori dell’alchermes. E del resto i nonni con i nipoti non sono in grado né di intendere, né di volere. Comunque per proteggere la mia prole mi sono visto costretto all’estremo sacrifizio e le ho divorate. Male, male, male: poco liquore, pasta troppo asciutta, farcitura scarsa. Nemmeno parenti del glorioso babà del Lidl.
E se non vi piace siete scemi, oppure potete invitarmi a cena e farvi guidare nella degustazione.
BIO Mandu
Sono nato quasi 40 anni fa, precisamente nel 1973 come "The dark side of the moon" dei Pink Floyd e "Selling England by the pound" dei Genesis, a Rimini. Laureato in psicologia, lavoro come educatore con disabili mentali, alleno una squadra di basket composta da ragazzi con handicap psichico e gestisco la comunicazione dei Crabs Rimini, la squadra di basket della mia città. Fino a pochi mesi fa non immaginavo di dover menzionare tra i miei tratti di personalità "discountismo compulsivo"...