Demenza senile, stupidità e immigrazione

Creato il 09 ottobre 2014 da Sopravvivereinindia @svivereinindia

Io le persone che mi circondano le scelgo in base al loro livello di demenza, se sono abbastanza cretine mi piacciono altrimenti le scarto a priori. Per stare bene ho bisogno di stupidità, dosata, a piccoli grammi. Poi c’è sempre chi esagera, chi si dimostra un imbecille un po’ più grande di quello che pensavo, ma il rischio è il mio mestiere, so che potrebbe succedere e me ne assumo le colpe. C’è una persona a me cara che da anni e anni amo prendere per il culo, lei è una credulona, io la amo per questo. Durante una particolare fase della nostra amicizia io le facevo credere qualsiasi cosa e dopo pochi sforzi lei ci credeva. È stata la mia prima cavia, il mio allenamento per la vita da bugiarda, il motivo predominante per cui ho studiato teatro. Riuscivo a farle credere di tutto e lei ci cascava sempre, con una costanza che la contraddistingue, lei dai suoi errori non impara mai.

C’è un’altra persona a me cara che è un’ipocondriaca, è pazza, si autoconvince di avere una malattia e a volte riesce a farsela venire. Si alza e crede di avere la febbre, si spreme le meningi finché presa dallo stress non le sale la febbre. La amo ancora di più. A giorni alterni si diagnostica mali incurabili che poi spariscono il giorno dopo, fa la fortuna di farmacisti ed erboristi. È la manna dal cielo per quelli che su internet urlano alle stragi mondiali, è l’incubo dei dottori. Per colpa sua sono un po’ ipocondriaca anch’io, ma glielo nascondo da anni e lei non mi legge quindi di sicuro non lo scoprirà.

Ho un’amica che crede a tutto quello che le dico solo nei giorni in cui lo decide lei, sono giorni che stabilisce a caso, non si sa come, non si sa perché. Io, che sono stronza, alterno sempre notizie vere a notizie false, lei crede solo alle notizie false, non riesco ancora a spiegarmi il perché visto che le notizie che mi invento sono alquanto inverosimili.

Poi c’è lei, lei è mia amica da anni ed anni, dagli anni in cui girare con la pancia fuori era considerato da fighe, anni in cui il nokia 3310 era solo per i VIP, gli anni in cui giravamo in bicicletta e gli anni in cui inventava le canzoni in motorino. Lei mi delizia sempre e solo con notizie che valgono la pena di essere ascoltate. Per esempio, è riuscita a convincere sua mamma che se guardava lo schermo dicendo “voglio vedere l’omelia di Papa Francesco” sarebbe apparso papa Francesco, così per magia. Sua mamma ci ha creduto, io ho visto il video e vi posso dire che adesso posso morire felice. Lunedì scorso questa mia amica mi ha dato la grande notizia, circola questa voce che il ministro Marino per ovviare al problema degli immigrati e del sovraffollamento dei centri per l’accoglienza voglia fare una legge in cui si dice che il governo darà 900 euro a chiunque si porti in casa un extracomunitario minore e non. Non prendete questa notizia come ve l’ho raccontata io, io ve la racconto come mi è stata raccontata e lo sapete bene che io non mi informo, io vegeto, sono imbecille.

Bene, a parte la notizia in sé quello che più mi preoccupava era come l’extracomunitario si sarebbe rapportato con un veneto DOC che ne so… con mia nonna. Mi immagino sto giovane magari mussulmano che parla con mia nonna, che cerca di spiegargli che lui magari ha delle esigenze particolari per esempio che non mangia la carne di maiale. Sono sicura che mia nonna lo tratterebbe come un malato, uno che ha bisogno di cure e protezione perché se arrivi in Veneto e il maiale non lo mangi è evidente che non stai bene, che hai un brutto male. Mi immagino il poverello che andrà a casa del mio famoso zio, magari gli dice che lui non può aiutarlo nei campi il venerdì perché il venerdì è sacro, mio zio di sicuro risponderebbe “ma che casso sito drio dire?” e si rinforzerebbe la tesi che sti qua voe fare soeo che ferie. Oppure, la migliore, mi immagino quello che andrà a casa della nonna della mia amica, che non ci sente tanto bene, e dovranno urlarsi frasi a due centimetri di distanza. Mi immagino quello che sarà costretto ad imparare a giocare a carte e per un momento penso che questo mondo di caos sarebbe la risposta a questo periodo di noia e di depressione. Ve lo immaginate? Io si e da giorni penso che se proprio l’ebola avanzerà, se siamo prossimi all’apocalisse se il mondo dovesse finire, io prima voglio vedere una scena di vita quotidiana come quelle descritte sopra!


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