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Demiurghi antropofagi: Idi Amin

Creato il 20 settembre 2014 da Alessandro Manzetti @amanzetti
Demiurghi antropofagi: Idi Amin
I miei nemici? Li facci a pezzi e li do in pasto ai coccodrilli e i loro peni li attacco alla cintura. Bastano queste parole per presentare Idi Amin, celebre demiurgo sanguinario che tra il 1971 e il 1979 guidò (a modo suo, appendendosi le medaglie di 300.000 vittime) lo stato centroafricano dell'Uganda. Secondo Platone, nel Timeo, la funzione del "demiurgo" è quella di mediatore tra le idee e la materia, dualismo altrimenti dicotomico e inscindibile. Amin, rispetto alla teorizzazione platoniana, è assolutamente coerente. Idee e materia? Ci siamo in pieno, può essere dimostrato riportando un celebre aneddoto (tra i tanti). Durante una riunione del consiglio dei ministri ugandese, il ministro del bilancio tentava di spiegare a "Sua Eccellenza" le difficoltà a far quadrare i conti. Amin sosteneva che era solo una questione di numeri, mentre il ministro ribatteva che la finanza era qualcosa di diverso, con molte variabili complesse di cui tener conto. Al termine della discussione, Amin chiamò il suo ex professore di matematica, lo uccise e gli mangiò il cervello. Ora finalmente avrebbe compreso il bilancio. Dualismo tra idee e materia (in questo caso  ancora calda e molle) fuso, masticato e digerito, vi ho convinto? Il cannibalismo di Amin, una tra le sue varie efferate eccellenze, conta molti altre storie cruente, tra leggende metropolitane ed episodi documentati, roba da niente, come aver mangiato uno dei stessi figli. 
Demiurghi antropofagi: Idi Amin
Quando ho scritto il racconto "Kiki - Sangue a Berlino-Brandeburgo", per il personaggio di Basilius Peters, presidente-demiurgo della megalopoli di Berlino-Brandeburgo, chiamato il Rospo Rosso, mi sono ispirato, in parte, al nostro Amin. Ma la fantasia dello scrittore difficilmente può superare la realtà, lo dimostra il nostro "Big Daddy". In Uganda, questo bisogna dirlo, esistevano (come ancora oggi) pratiche rituali consistenti nel mangiare parti dei nemici vinti in battaglia. Amin ha portato queste ancestrali usanze all'estremo, al parossismo che dilaga quando si accentra il potere assoluto. La cosa è chiara leggendo uno dei suoi tanti titoli auto-proclamati: "Signore di tutte le bestie della terra e dei pesci del mare" Più demiurgo di così... Dopo la sua deposizione furono scoperte, nel palazzo presidenziale, celle frigorifere colme di arti umani, bulbi oculari, labbra, nasi e testicoli. Roba forte. Chissà cosa troverete nel "settore rosso" del nuovo muro di Berlino, nella collezioni di orrori di Basilius Peters, se deciderete di dare una occasione di lettura al mio nuovo racconto berlinese, che tra l'altro segna il ritorno all'azione della sensuale quanto letale Kiki Leger.
Un consiglio, per chiudere: non divorate i vostri nemici (tanto meno i parenti) vi rimarrebbero sullo stomaco. Amin spendeva più in scorte di Maalox che per l'assistenza pubblica. 
www.alessandromanzetti.net 

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