DENARO e POTERE miti da sfatare

Creato il 02 aprile 2011 da Ilsegnocheresta By Loretta Dalola

Lo psichiatra Vittorino Andreoli è l’ospite di Lilli Gruber nella puntata di “Otto e mezzo”, tema della conversazione televisiva: il denaro e il potere, analizzato come protagonista principale della nostra attuale società.

Uno psichiatra ha il compito di fare diagnosi e, se si può, di trovare la causa o le cause. Ecco i pensieri sui quali riflettere:  “Credo che, forse per la prima volta nella storia, il denaro sia diventato la misura, non solo per valutare gli oggetti, ma è diventato anche la misura per l’uomo, con il denaro si fa tutto.  L’uomo è stato ridotto a denaro e quindi tutto quello che sapeva di umano, tutto quello che si legava alla grande civiltà greca da cui noi partiamo, è finito perché la logica che muove il mondo, che muove le persone è il denaro e questo ovviamente modifica non solo gli stili di vita, ma, è anche causa di grave patologia.

In questi giorni le cronache hanno portato alla ribalta un binomio antico: quello tra potere e denaro. Una volontà di potenza devastante per la società. Ragazze disposte a tutto per il denaro. Così, come Lei diceva, il denaro diventa misura di tutte le cose. Siamo a questo punto?

“La cosa che più colpisce oggi è che il denaro serve non solo a comperare le cose ma anche la bellezza femminile, compra le persone, chi ha tanto denaro è il più potente e ottiene le più belle, se la bellezza produce denaro  è chiaro che può produrre anche i voti. Nella storia il denaro è stato un mezzo per fare affari, per favorire i commerci, ma adesso è diventato un simbolo, ha occupato la nostra mente, quindi è vero siamo a questo punto. Soprattutto perché mai come in questo momento abbiamo visto cosa può fare il denaro: può comprare le leggi, può permettere di avere la bellezza, di poter disporre delle ragazze, basta pagarle. Insomma si può fare tutto, si può comprare tutto. Questa è una situazione che spaventa. Ci hanno sostituito la logica del denaro alla logica dell’umanesimo”.

Quando si solleva la questione delle belle donne che fanno carriera, la replica è : che male c’è? Che male c’è se una velina diventa deputato e sogna di fare il ministro?

“Partiamo dai principi che informano una società, il rispetto di sé stessi quello è un valore, chi si mette in vendita va contro il rispetto di sé stesso”. Abbiamo già accennato che i legami propri della sessualità sono mercenari. Ma questo oggi non rimanda alla prostituzione, cioè alle persone che affittano il proprio corpo per trarne vantaggio qui c’è la prostituzione del pensiero. C’è la prostituzione delle idee, al cui confronto la prostituzione del corpo appare una cosa di minore rilievo. Quindi non esiste più nulla al di là di tutto ciò che non è denaro e che non è potere, è inutile perché ciò che conta è aver potere e, come si può vedere, il potente può fare quello che vuole. Ci sono i “superuomini “ che fanno le leggi che non valgono per se stessi ma per gli altri, per i succubi. Il potere ha bisogno dell’altro per sentirsi forte, per dominarlo, per soggiogarlo, ha bisogno di una grande platea, ha bisogno dell’approvazione. Sono talmente egocentrici che percepiscono solo sé stessi non possono volere il bene delle persone. Il potere non sa amare sa solo soggiogare. La stupidità oggi è allarmante. Vede la stupidità è proporzionata al ruolo della cultura. In questo momento la cultura non esiste, anche la cultura storica sta per essere distrutta, perché se lei guarda al potere, trova delle persone che non sanno nemmeno che cos’è la cultura. Allora se la cultura non serve per diventare potenti, la cultura è inutile. Se la cultura non serve,  perché non serve per andare al potere, stiamo togliendo ai giovani il futuro in cui credere.  Lei può trovare persone ad altissimi livelli di potere che sono di una stupidità, di una ignoranza spaventose. Quindi non esiste più il valore della cultura, della religione, il valore del passato ma ha valore solo ciò che produce denaro. Abbiamo perso il carisma della saggezza, Gandhi, Socrate, Tommaso Moro, non ci sono più, sono dei “nessuno”. La sola speranza è riposta proprio nei “nessuno”, che sono oscurati, da ogni forma del potere che ha corrotto l’etica, ha corrotto la morale. Vede il principio fondamentale dell’etica è che alcune cose bisogna farle sempre e altre non bisogna farle mai. Oggi questo principio non vale perché esiste quella che noi chiamiamo l’etica della circostanza. Per cui tutto si può fare a seconda del denaro che si ha e quindi in rapporto solo alla quantità di denaro che si può usare per cambiare comportamenti, per corrompere, appunto, l’etica. Questa è la cosiddetta etica della quantità. Ci sono persone che rifiutano certi comportamenti, quindi resistono a certi livelli di corruzione, sono i “nessuno” perché credono in qualcosa, la coerenza, sono meravigliosi ma contano poco”!

Dunque viviamo in un’Italia guidata da corrotti e corruzione, forse bisognerebbe che questi potenti fossero un po’ più critici e responsabili, forse si renderebbero conto che la vita non è uno spettacolo da applaudire, forse bisognerebbe far tornare il  denaro ad essere uno strumento per la vita della società, non il principio dei principi della vita umana, forse i “nessuno” dovrebbero moltiplicarsi in nome della dignità umana e dei veri bisogni dell’uomo. L’uomo ha bisogno di sicurezza,  di ideali,  di uno scambio di interessi, d’amore, di non stare solo, ha bisogno di vedere la sua esistenza prolungata nei figli, ha bisogno di vivere in una famiglia ”allargata”, che è la società, dove, appunto, sentirsi solidale con gli altri e sostenuto dalla cooperazione non dalla corruzione. Forse basterebbe ricredere ai Gandhi e non ai Berlusconi.


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