Dentro gli ingranaggi dello Stato – (da Noi che gridammo al vento)
Creato il 26 febbraio 2016 da Funicelli
La strage di Portella dellaGinestra, raccontata dal romanzo di Loriano Macchiavelli (“Noi
che gridammo al vento”) a diversi anni di distanza: siamo
nel 1980 e alcuni documenti compromettenti per lo Stato vengono usati
da parte della mafia per ricattare lo Stato.
Mafia e Stato si incontrano, per
trattare, per capire fino a dove si può portare avanti la
trattativa.
I mafiosi di Palermo da una parte e un ministro della repubblica ("zombi") dall'altra parte: uno che già nel 1947 era dentro gli
ingranaggi dello Stato. E dell'antistato.
Zombi sapeva.Zombi c'era, nel 1947.Zombi era già dentro gli ingranaggi
poiù segreti della politica. Sapeva quanto e in che modo alcuni
membri del governo e dei servizi nel '47 fossero implicati in quel
maledetto imbroglio che, a distanza di anni, esattamente trentatre,
faceva ancora paura.Sapeva dov'erano e quali i materiali
compromettenti. Conosceva le capacità della mafia di interferire
nei fatti politici italiani e sapeva che nel '70 Salvatore Greco
aveva progettato un colpo di Stato in Sicilia; che Liggio aveva
deciso di sua volontà di creare un clima di tensione nel mondo
politico; che gli attentati, le bombe, l'omicidio Scaglione non
servivano a dimostrare che la mafia c'era ed era potente, ma perché
doveva scassare, parola che avrebbero usato poi i pentiti, la
credibilità del governo italiano e creare le condizioni per un colpo
di Stato.Zombi sapeva e poteva quindi orientare
gli avvenimenti, muovere le pedine. [..]Bastava far passare la convinzione che
lo Stato non era in grado di evitare una nuova offensiva di Cosa
Nostra perché l'estensione territoriale del suo potere, ormai
radicato anche al nord, e le infiltrazioni nei punti nevralgici dei
vari servizi più o meno segreti, non avrebbero consentito di
contrastarla ..
Noi che gridammo al vento, Loriano
Macchiavelli - Pagina 111-112 (Einaudi)
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