Depositi bancari in Italia: un’analisi super partes. Dicembre 2011

Da Davix89 @diariofinanza

In questi giorni c’è molta discussione riguardo la fuga dai conti correnti che gli italiani tengono presso i propri intermediari bancari italiani. Ma proviamo a vedere la realtà per quella che è, prendendo a riferimento i dati ufficiali della Banca d’Italia [link all’ultimo bollettino].

STOCK DEI DEPOSITI BANCARI IN ITALIA

Il grafico mostra come negli ultimi 13 anni i depositi bancari siano cresciuti ad un ritmo pressoché costante (7,31% annuo). Dal 2009 però cominciano a registrarsi diverse anomalie. Si riesce chiaramente a vedere che i depositi sono cresciuti ad un tasso molto alto a partire dalla fine del 2008, anche forse a causa del collasso di Lehman Brothers e della fuga dagli investimenti “rischiosi” (con destinazione i depositi, ritenuti più sicuri). Dai massimi del 2009, i depositi ora sembrano in fase di leggera discesa, non certo una caduta verticale (siamo a circa un 5% dai massimi del maggio del 2010).

Tendenza che si conferma anche osservando i tassi medi applicati suoi depositi (interessi attivi per il cliente). Dalla metà del 2010, come si può vedere dal grafico a seguire, le banche hanno aumentato il rendimento sui depositi dei clienti pur di attrarre maggior liquidità. Liquidità che però ad oggi non sembra rientrare.

Tanto per fare un raffronto, le banche greche hanno visto, nei primi 8 mesi del 2011 una caduta del 10% dei depositi, quando il sistema bancario italiano ne perdeva il 3,24%. La situazione greca è sicuramente diversa dalla nostra e noi potremmo essere solo all’inizio, ma confrontarci con la Grecia mi sembra, attualmente, un’esagerazione bella e buona! :)

VARIAZIONE ANNUALE

Quest’altro grafico rappresenta la tabella esposta precedentemente.Si può notare che dal 2002 dopo un importante crescita dei depositi la tendenza si sia fortemente ridotta, fino ad arrivare al fallimento di Lehman Brothers (pallino rosso) che ha rimesso in discussione tutto, generando un fortissimo afflusso di capitali verso i depositi. Poi però qualcosa è successo. Dall’agosto del 2009 la caduta è ripidissima, fino ad arrivare a novembre 2010, mese in cui è cominciato il vero deflusso dei depositi (che continua tutt’ora). Molti quindi potrebbero dire che questi depositi si siano trasformati in contante, ma questa affermazione risulta inesatta. Infatti in questi ultimi mesi la correlazione tra banconote e depositi è positiva, per cui non si può riscontrare tale “switch”.

Questa post rappresenta un mio tentativo di mostrare la realtà dei fatti con gli innumerevoli dati statistici che Bankitalia ci offre. Invito quindi i lettori a giungere autonomamente alle proprie conclusioni.

Fonti: Bollettino bankitalia e sito web http://www.bancaditalia.it/statistiche/stat_mon_cred_fin/banc_fin/pimsmc/pimsmc11/sb63_11/suppl_63_11.pdf

Ho scritto questo post perché ho letto un interessante post di FunnyKing [link] che non mi appariva molto chiaro. Diciamo pure che questo è un “post di risposta” per ampliare il discorso. Potevo scrivere un lungo commento, ma almeno in questo modo si ha la possibilità di raggiungere molti più lettori. Ricordati di diventare fan del mio blog su facebook!


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