Sebbene quello del nascita di un figlio sia per tutte le donne il momento più felice e gioioso della vita, in alcuni casi può essere seguito da una particolare forma di depressione detta “post partum”, che appunto deriva dal latino e vuol dire “dopo il parto”.
Essa si manifesta nel 13% delle donne, in genere a partire dal terzo o quarto giorno successivo alla nascita del piccolo fino al sesto mese di vita del neonato, ed in alcuni casi vi possono succedere forme acute di psicosi.
Tra le donne più a rischio di incorrere in questa forma di depressione, troviamo quelle che hanno avuto casi precedenti di depressione post partum in famiglia, problemi famigliari o problemi di coppia con il marito.
Secondo alcuni studi compiuti di recente, la depressione post partum potrebbe essere dovuta ad alcuni cambiamenti sotto il punto di vista ormonale della donna, con un calo di estrogeni e progesterone.
Tra i sintomi della depressione post partum, troviamo ansia, preoccupazione per il non sapersi occupare del bambino, insonnia, stanchezza, cambiamenti improvvisi di umore, poco appetito e crisi di pianto.
Se avete appena partorito e avete riscontrato alcuni dei sintomi appena descritti, non dovete pensare di essere affette da una grave forma di depressione post partum . Questi sintomi, infatti, compaiono nella maggior parte delle donne, e sono dovuti alla fatica recente del parto. La cura migliore in questi casi è parlare con il proprio partner delle proprie paure e dei problemi, del tutto inaspettati che sono sopraggiunti. Parlare con altre mamme, e confrontarsi con loro, inoltre, può essere d’aiuto. Rendersi conto e verificare che non si è le uniche ad avere queste paure, può dare un grande sollievo emotivo alla puerpera.
Qualora, però, tali disturbi proseguissero oltre il mese dalla nascita del piccolo, potrebbe essere utile rivolgersi ad uno specialista.
Le sensazione di essere cattive madri o di risentimento nei confronti del piccolo non sono infrequenti, ed in alcuni casi possono spingere nel desiderio, il più delle volte fortunatamente represso, di fare del male al bambino, o a se stesse. Secondo alcuni studi, infatti, lo 0,5% di donne che soffre di forme gravi di DPP tenta il suicidio. Una percentuale assolutamente spaventosa, che può essere drasticamente ridotta, con l’aiuto del partner.
Dovrà essere il papà, infatti, a notare i cambiamenti negativi e sintomatici della depressione post partum nella neo-mamma, ed accompagnarla nel percorso di guarigione grazie all’aiuto di esperti psicologi.
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