Con la sentenza C‑85/13 del 10 aprile 2014, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea, sezione 10, ha condannato, nuovamente, l’Italia inadempiente circa l’inquinamento idrico e il trattamento delle acque reflue urbane per alcuni comuni, tra cui Cormons.
L’Italia è venuta meno agli obblighi della Direttiva 91/271/CEE del Consiglio, del 21 maggio 1991, concernente il trattamento delle acquea reflue urbane, come modificata dal regolamento n. 1137/2008. In sostanza, le acque di scarico di cittadine come Cormons, prima di confluire nelle reti fognarie, debbono essere sottoposte a trattamento che rispetti l’ambiente e come prescrive la legge. Questa mancanza, invece, persevera da tempo in numerosi comuni in varie regioni.
La nuova condanna segue una storia già nota e norme disattese da molti anni. Con la sentenza 19 luglio 2012, causa C-565/10 (Commissione-Repubblica italiana), la Corte di giustizia europea aveva già stabilito che l’Italia ha violato le norme Ue sulla raccolta, trattamento e scarico delle acque reflue urbane non rispettando i tempi stabiliti per la loro applicazione. I giudici comunitari diedero quindi ragione alla Commissione europea che nel 2009 avviò una procedura d’infrazione contro l’Italia per il mancato rispetto delle norme Ue in decine di comuni l’Europa sollecitò inutilmente il nostro Paese.
In tutto, sono inadempienti 41 comuni in 11 regioni. La storia delle nostrane carenze parte da lontano. Infatti, per alcuni agglomerati le scadenze sono non rispettate da più dieci anni. La direttiva europea 91/271 concedeva tempo agli Stati membri per adattarsi con il sistema di raccolta, trattamento e scarico delle acque reflue urbane e industriali. I comuni non conformi con numero di abitanti compreso tra i 2.000 e i 15.000 sono: Aviano Capoluogo, Cividale del Friuli, Codroipo, Sedegliano, Flaibano, Cormons, Gradisca d’Isonzo, Grado, Latisana, Pordenone, Porcia, Roveredo, Cordenons, Sacile, San Vito al Tagliamento e Udine; questi avrebbero dovuto adeguarsi entro il termine del 31 dicembre 2005.
Fino a quando l’Italia non rispetterà le scadenze?
Perché i Cittadini pagano qualcosa che non funziona?
Quando il depuratore di Cormons-Borgnano-Medea funzionerà?
Quando Iris acqua nella persona del suo Presidente farà qualcosa?
E soprattutto, quando si riuscirà a mettere al riparo da questo indefinibile inquinamento la nostra salute?