Accertamenti della polizia provinciale e del settore ecologia.
Depuratori privi di autorizzazione allo scarico, mancato rispetto delle procedure burocratiche, poca attenzione nello smaltimento dei fanghi. Sono numerose le contestazioni che il gruppo «Difesa del suolo» del settore Ambiente e Territorio del Libero consorzio di Agrigento e la Sezione Ambientale della Polizia provinciale ha avanzato in queste settimane al gestore del servizio idrico e a municipi rispetto agli impianti di trattamento dei reflui presenti nei comuni rivieraschi.
Un’attività di verifica partita diverse settimane fa su impulso del commissario Benito Infurnari, il quale aveva chiesto massima attenzione rispetto all’inquinamento dei corsi d’acqua e sul funzionamento di depuratori e strutture di filtraggio.
Una verifica capillare, che ha riguardato i territori di Licata, Palma di Montechiaro, Agrigento, Realmonte, Siculiana e Sciacca, e che interesserà anche Menfi e Porto Empedocle.
«Dai primi risultati – spiegano dalla Provincia attraverso una nota – è emersa una situazione abbastanza preoccupante a Sciacca, il cui sistema di depurazione interessa solo una parte della città, e alcune irregolarità in tutti i Comuni ispezionati, generalmente relative alle autorizzazioni. Nella maggior parte dei casi si tratta di autorizzazioni scadute, irregolarità sulla tenuta dei registri e dei formulari di identificazione dei rifiuti prodotti dai depuratori».
Problemi rispetto alle procedure burocratiche e al funzionamento dell’impianto di pre trattamento dei reflui (poi pompati dai pennelli a mare) sono stati rilevati anche a Siculiana, mentre a Palma di Montechiaro gli agenti hanno individuato una situazione definita «preoccupante» in contrada Cappello. Qui, nella zona a valle del depuratore, è stata scoperta una perdita di liquami, per la quale è stato diffidato il Comune. La preoccupazione da parte della Provincia nasce dal fatto che nella medesima zona erano presenti dei pozzi per l’irrigazione delle coltivazioni. Proprio per scongiurare eventuali rischi per la salute gli agenti hanno inviato una segnalazione al Municipio ma anche all’Asp, perché provveda a verificare l’eventuale esistenza di inquinamento delle falde.
«Il settore Ambiente del Libero consorzio comunale – prosegue la nota dell’Ente – continua dunque ad esercitare una costante attività di controllo sul territorio a tutela della salute dell’ambiente e dei cittadini, nonostante l’incertezza legata al futuro dei Liberi Consorzi».
Gioacchino Schicchi la sicilia