Derby “giovanissimi”, pensieri…procurati!

Creato il 19 ottobre 2014 da Simo785

In un paese nel quale la dietrologia è seconda soltanto al calcio, un campo dell’Hinterland torinese, durante un derby Toro – Juve di “giovanissimi nazionali”, diventa pretesto per indagare su che cosa sono le sensazioni, le emozioni, le attese e gli investimenti emotivi di un genitore che segue il figlio nella sua crescita di uomo e di atleta. Approfitto del fatto che il “pupo” sia in panchina per iniziare il bombardamento al “papà”, come lo continuerò a chiamare, per motivi di riservatezza.

A che età ha cominciato a giocare tuo figlio ?

A 7 anni ha dato i primi calci nella scuola calcio a pochi passi da casa, per poi fare un provino alla Juventus ed entrarvi da subito. Questo è il settimo anno.

Quindi tuo figlio ha fatto tutta la trafila?

Sì, dai pulcini agli esordienti ed ora ai giovanissimi. Da quest’anno siamo nei Giovanissimi nazionali ed è il momento di affacciarsi al professionismo. Momento delicato!

Eccome no, si vede ad occhio che in campo la stazza dei ragazzi è fuori dalla media dei coetanei quindicenni ed il livello tecnico e tattico  è molto evoluto. Incontro corretto ma intenso e lottato, squadre speculari, ottime individualità granata, più gruppo i bianconeri. Alla fine del primo tempo la Juve conduce 1 a 0.

Nell’intervallo il dialogo si approfondisce.

Quanto ti è costato in questi anni seguire tuo figlio da bimbo promettente a giovane atleta?

Il 150% del tempo libero, una gioia immensa in continuo aumento ed una trepidazione costante che mi accompagna sempre!

Il ritorno è notevole però dal punto di vista sportivo e pure come sviluppo psico-fisico del ragazzo, non ti pare?

Assolutamente sì, ma ora i pensieri si moltiplicano soprattutto per quel guado di cui si parlava e che va superato.

Ti riferisci al professionismo?

Esattamente, proprio a quello!

Dimmi, professionismo significa tutela attenta degli interessi economici dei giocatori. A quanto tu sappia, sono presenti fenomeni di “procura”?

Sgombriamo subito il campo da sospetti: i procuratori a questo livello non esistono, i ragazzi non sono ancora maggiorenni e quindi nell’impossibilità di firmare procure. C’è invece la figura giuridicamente corretta dell’AVVOCATO SPORTIVO, un vero e proprio “tutor” che tiene i rapporti di origine economica tra società ed assistito.

In che misura questa figura può condizionare la carriera, per così dire, dei ragazzi?

In modo pesante e decisivo.

Il “papà” inizia ad indicarmi alcuni giocatori che si dispongono in campo per la ripresa.

Vedi? Ti dò per certo che quello è patrocinato da un esponente della scuderia di… (nome di un  grosso personaggio del sottobosco calcistico ai massimi livelli), come pure quello lì. Conosci…..? Bene, ha sotto le sue ali la maggioranza dei ragazzi.

In pratica da Procuratore ad Avvocato sportivo corre la stessa differenza tra spazzino ed Operatore Ecologico: cambia il modo di chiamarli, ma la sostanza resta intatta! E tu, come sei messo con tuo figlio?

Mi attendevo qualcosa di simile, ma non così presto. E’ una condizione che devo accettare, altrimenti…. Gesto laconico di braccia che si allargano.

Osservo: dallo scorso anno nei giovanissimi regionali ad ora mi sembra che la squadra sia cambiata di molto?

Di quelli che hanno iniziato con mio figlio i rimasti si contano sulle punte delle dita di una mano,  da 25 che erano. Alcuni hanno cambiato squadra, ma molti sono stati tagliati.

Immagino per motivi di capacità tecniche non eccelse….

Non solo e non sempre… L’espressione del volto è eloquente oltremodo.

La partita si inasprisce, è pur sempre un derby ed a Torino il derby è tale anche negli oratori, tra bambini in odore di prima comunione, la Juve regge e porta a casa una vittoria che la conferma saldamente in testa alla classifica. Al fischio finale un pubbico folto sfolla con ordine. Noi restiamo a farci scaldare la fronte da un insperato sole ottobrino. Il “papà” mi spiega che suo figlio non ha giocato oggi perchè in tribuna erano presenti alcuni osservatori della Nazionale di pari età e poichè uno degli juventini è un osservato speciale, il mister ha fatto una scelta a suo favore.

Usciamo anche noi e raggiungendo il parcheggio il buon “papà” sbotta con un: “Ti tengo informato, perchè io resto vigile sulle dinamiche che si sono messe in moto. Devo capire se basta appoggiare le scelte della società o se diventa il caso che mi metta a scendere a compromessi”. “Temo che solo da noi succedano queste cose”. Lo tranquillizzo: “Dappertutto è così, non ti credere! Pensi che se una grande squadra inglese mostra interesse per un giovane olandese, non si inneschino meccanismi simili?”

Il “papà” fa una smorfia di chi annuisce in maniera condizionata e mi saluta con cordialità, immerso nei suoi pensieri. Che a mio avviso lo accompagneranno nel viaggio di ritorno alla sua dimora….

Fotografia tratta da   spaziojuve.it


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