Una volta c’erano le etichette death metal underground che proponevano i gruppi più marci (Adipocere, Drowned, Distorted Harmony, Seraphic Decay…) e poi c’erano le “major”, cioè Roadrunner ed Earache (Nuclear Blast e Century Media a quei tempi le considero un po’ a metà strada, per chi pensa che me ne sia scordato). Oggi il primo filone ha molto più credito rispetto ad allora, il movimento di gruppi che vi si ispirano non sembra esaurirsi mai, con la differenza che le registrazioni più grezze e l’approccio più diretto sono oggi scelte stilistiche ben precise, mentre all’epoca erano necessità legate alla mancanza di budget per studi di registrazione più professionali e ad eventuali lacune tecniche. Le registrazioni di un qualsiasi gruppo death metal Roadrunner primi anni Novanta erano molto più pulite (beh, quasi tutte effettuate ai Morrissound Studios di Tampa, ovviamente) e il tasso tecnico mediamente più alto. La FDA Rekotz tedesca sembra ispirarsi maggiormente a quest’approccio, vedi i vari Chapel Of Disease, Skeletal Remains… I Derogatory sono un gruppo californiano piuttosto nuovo, dato che finora avevano all’attivo un solo demo uscito nel 2011. Questo loro primo disco presenta un death metal molto “East Coast”, che deve parecchio a Malevolent Creation e Monstrosity: registrazione potente ma pulita, pezzi molto strutturati e padronanza ottimale degli strumenti. Si tratta di una maniera di lavorare meno scontata oggi, ma è un bel modo per fare un salto nel passato anche questo: nonostante Euronymous disapprovasse, a me il filone floridiano è sempre piaciuto e in questo caso sarei anche molto curioso di sentire come rendono dal vivo. Voto: non un disco che cambia l’inclinazione dell’asse terrestre, ma è in grado di impostare bene la giornata se ascoltato appena alzati.
Tracklist
01. Intro
02. Into the Depth of Time
03. Cryopreservation
04. Above All Else
05. Immortal Divine
06. Foretold in My House of Seance
07. Cenotaph
08. Twisted Aeons of Burning Galaxy
09. To Escape What Is Now