Il D'Agostini parla di fiumi che scorrono in avallamenti, di golene,di alture...
Nel secolo scorso l'ufficiale Ernesto D’Agostini, nella sua opera “Ricordi militari del Friuli (1797-1870)”, così descrive efficacemente il terreno dello scontro.
“Il campo di battaglia del 16 aprile era il poligono di cinque lati formato dalle strade Sacile-Fontanafredda, Fontanafredda-Porcia, Porcia-Palse-Tamai, Tamai-Brugnera, Brugnera-Sacile.
Prendendo le mosse da Pordenone, a sinistra in direzione di Roveredo trovasi campagna coltivata con fitti filari di viti, e sul lembo de’ numerosi fossati divisori abbondano le piantaggioni de’ pioppi e degli ontani che possono benissimo creare l’incertezza sulla quantità e sui movimenti delle truppe in procinto di operare offensivamente verso Sacile; a 3 chilometri e mezzo circa da Pordenone comincia la campagna quasi spoglia e dopo Roveredo in direzione di Vigonovo non si trovano che praterie.
A destra in direzione Pordenone-Porcia il terreno è tutto coltivato a grano, viti e gelsi, e per il più comincia ad accidentarsi e ad esser reso difficile dai corsi d’acqua naturali, e dai fossati artificiali.
Tra Porcia e Fontanafredda e per un chilometro e mezzo circa in direzione di Sacile, si protende la zona coltivata, e le piantaggioni di viti ed alberi, ma meno il pomerio di Sacile, il triangolo Sacile-Fontanafredda-Brugnera, è tutto prateria spoglia.
Lo spazio segnato dalle linee Brugnera-Fontanafredda, Brugnera-Tamai-Palse-Porcia, Porcia-Fontanafredda presenta invece stranezze tali nella conformazione del terreno, che bisogna averle vedute e studiate per farsene idea precisa.
Infatti in una zona che parrebbe perfettamente piana, si trovano valli, alture, corsi d’acqua profondi, che dal Noncello al Livenza arrestano il passo ad ogni momento; ad ogni corso d’acqua corrisponde una valle, ad ogni valle, una serie di alture.
Tra Rorai Grande e Porcia si presentano due di questi corsi d’acqua sorgiva, ed il secondo detto Roja corre parallelamente alla strada di Palse, formando colla lunga corrosione presso S. Ruffina, tra la strada e l’acqua, nel suo cammino tortuoso parecchi poggetti sulla fronte di Porcia.
Oltre Porcia s’incontra il rivo Collicelli il quale per oltre un chilometro superiormente a Palse in direzione Porcia-Palse fluisce in due braccia, quindi forma due vallette; presso Palse i due rami e le due valli si uniscono, il rivo diventa più largo e profondo, le alture assumono importanza maggiore.
Così del pari a nord di Pieve nascono due rivi, Molinat e Cita, i quali riunendosi un chilometro di sotto formano il rio Sentirone, che presso Tamai s’ingrossa con altro rivo, e diventa quasi fiume; quivi pure ad ogni corso d’acqua corrisponde una valle, ed una serie di alture.
Spessi sono i cascinali tra Porcia-Tamai-Palse, e quasi tutti ordinariamente consistono in un solido fabbricato a due piani, cinto di ortaglia e siepe, con la stalla coperta di paglia all’estremità del cortile; nessun caseggiato si incontra sulla linea Brugnera-Sacile, meno i piccoli villaggi sul margine del Livenza; tra Sacile e Fontanafredda non vi è che il gruppo di case di S. Giovanni del Tempio, coi resti dell’antica abbazia.
Partendo da Palse a duecento metri in avanti verso Porcia, nella località detta S. Ruffina a sinistra della strada evvi come un grande argine a scarpa lungo 200 e più metri con un fossato, vera trincea naturale, alta 12 metri e mascherata da pioppi e ontani.
Dietro l’argine vi è la cascina di S. Ruffina, e nel 1809 sul limine della strada vi era la chiesetta di questa santa, ora demolita; a destra della strada, più depressi, sonvi i poggi della valle di Roja.
Allo sbocco di Porcia verso Fontanafredda vi è il capitello di S. Antonino e prima un gran orto un po’ in rialzo cinto da alto muro, che porge quasi la riproduzione di quel parco Maffei fuori Valleggio in direzione di Castelnuovo Veronese, tanto conosciuto nella storia delle campagne sul Mincio.
Oltre le strade provinciali, Pordenone-Cordenons; Pordenone-Roveredo; Roveredo-Porcia; Porcia-Palse-Tamai-Brugnera; Brugnera-Sacile; Brugnera-Caolano-S. Giovanni di Livenza; Sacile-Polcenigo; Sacile-S. Giovanni del Tempio-Fontanafredda; Vigonovo-Sacile; Roveredo-Vigonovo; il terreno è percorso da molte strade di campagna, viottoli, sentieri dove più, dove meno facili, ma che specialmente sulla destra tra Pordenone e Sacile agevolano di molto le comunicazioni.
Sulla sinistra, per l’intelligenza del racconto devesi avvertire che movendo da Pieve di Palse verso Porcia, giunti alla località detta S. Rocco la strada si biforca, il ramo superiore diventa la comunicazione più diretta tra Pieve e Porcia, assume il nome di strada di Pieve e sbocca a Porcia, dopo essersi congiunto a 500 metri circa da questo villaggio alla stradella detta Piancon; il ramo inferiore sotto la denominazione di Via Villa Scura raggiunge a 300 metri di sotto di Porcia, la strada Porcia-Brugnera.
Circa 200 metri al disopra di S. Ruffina trovasi la cascina Fregona, per raggiunger la quale si percorre un viottolo campestre; e lo spazio tra le due località formano un arco di cerchio rientrante verso Palse e Tamai.
Porcia è un villaggio con costruzioni massiccie, parte delle case hanno esternamente portici, ed entrandovi da Pordenone si incontra per primo l’antico castello dei nobili da Porcia; quindi una torre, sotto la quale convien passare per toccare la piazza.
La disposizione delle case rende il villaggio molto più difendibile verso Pordenone e Fontanafredda, di quello che verso Palse; presentandosi da questo lato, la parte nuova di esso più aperta e con fronte più estesa.
Dal 1809 in poi la condizione dei luoghi, si è modificata ben poco, ed anzi se si eccettui l’erezione di qualche casa da contadini in aperta campagna, i maggiori impianti di pioppi ed ontani sul margine de’ rivi e de’ fossati, si può dire che sia rimasta intatta.
Invece variò d’assai la condizione della viabilità poichè alle strade basse, fangose, senza ponti, come si trovavano nel 1809 ed anche fino dieci anni fa; vennero sostituite specialmente tra Sacile-Brugnera-Tamai, Palse-Porcia-Pordenone, eccellenti strade comunali, ed anche le vicinali e le campestri vennero migliorate.
I rivi Roja, Collicelli, Sentirone, sono guadabili fino alla linea Pieve e S. Ruffina, ma inferiormente, la loro profondità è tale, che senza ponte non si passano; ma non essendo molto larghi, almeno fino alla linea di Tamai, col legname che abbonda in quelle campagne si possono in qualche ora erigere ponti abbastanza solidi anche per le artiglierie.
Alla destra di Pordenone tra Cordenons, Roveredo, Vigonovo, Fontanafredda, Sacile, la vastità della prateria permette sviluppo di grandi forze e favorisce in specialità le mosse della cavalleria, mentre alla sinistra la natura del terreno accidentato limita l’orizzonte a brevi distanze, e la poca differenza di elevazione dei poggi fa sì che rari sieno i punti dominanti da cui si possono abbracciare collo sguardo una estensione di qualche entità, e bene spesso la folta alberatura delle campagne toglie anche a quei punti gran parte del loro vantaggio; impertanto l’azione del comando si può esercitare con maggior cognizione dello stato delle cose da chi proceda da Pordenone verso Sacile, di quello che nella direzione inversa, e quindi anche sotto questo punto di vista l’Arciduca Giovanni veniva a trovarsi, in posizione migliore del Vicerè.”
Su questo difficile terreno cadeva ormai da giorni una pioggia insistente, che aveva reso del tutto impraticabili i viottoli di campagna e le stradine sterrate che solcavano la zona. In particolare tra il 14 ed il 15 aprile ed ancora fino a tutta la notte del 15 stesso le precipitazioni avevano assunto l’aspetto di un vero e proprio acquazzone, che aveva finito col gonfiare anche i corsi d’acqua, compresi i piccoli rii che si trovavano nella zona di Porcia e Palse.
Solo con le prime luci del mattino del 16 aprile era comparso un bel sole che aveva illuminato la campagna e che accompagnò la prima fase dei combattimenti, sino almeno al pomeriggio, quando il tempo tornò a guastarsi e portò al vero e proprio straripamento di alcuni corsi d’acqua, come il Cellina ad esempio. http://www.proporcia.it/battaglia%20napoleonica.ht
Foto personali
Reenactors a Villa Correr Dolfin, Porcia
dell'ultima rievocazione storica (2013)termine inglese traducibile con la voce italiana "rievocatore": una persona che, per hobby e dopo attente ricerche storiche, impersona un ruolo e ricrea alcuni aspetti di un evento o di un periodo storico; nell'ambiente delle rievocazioni, anche in Italia, viene utilizzato quasi esclusivamente il termine inglese.
per saperne di più:http://historiavivens.eu/1/il_reenactment_455100.html
http://historiavivens.eu/1/il_reenactment_455100.html