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Desert Logic: Vincono ancora Ivano Zaccheo e Massimo Zamparo

Creato il 24 novembre 2012 da Yellowflate @yellowflate
Desert Logic: Vincono ancora Ivano Zaccheo e Massimo Zamparo

Foto di Proprietà

Epilogo felice
L’Ottava edizione di Desert Logic ha avuto il suo epilogo a Djerba, l’isola tunisina da cui l’evento di Fabio Fasola era partito una settimana prima. Desert Logic non è una gara, non a tuti gli effetti, ma esprime comunque un risultato finale basato su una classifica, basata sulla somma dei risultati ottenuti dalle Squadre nelle sette Prove Speciali di un programma che poggia le fondamenta del suo successo sulla formula. Privilegiato è il viaggio nel deserto, il momento di aggregazione che questo viaggio-scuola rappresenta, e quell’esperienza fuori dalle righe e dal comune che per molti è diventato un appuntamento annuale fisso. A vincere, dunque, al termine delle cinque tappe della manifestazione sono ancora loro, i Piloti che si sono uniti otto ani fa nel Team Bibione per partecipare alla prima edizione di Dsert Logic.
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Al secondo posto una squadra mista, la SoloCaschi A Bibione, composta da Paolo Moro (ex Bibione, quando a Desert Logic si partecipava in tre) e Luciano Puccetti. Terzi, in virtù di una settimana di deserto all’insegna di una grande regolarità di marcia, Luca Zaccomer e Andrea Cavalli del Team PIlunga. C’è una “maglia nera”, addolcita nella definizione di Last But Not The Least, che è stata assegnata a Marco Iob e Marco Lauti dello Sherco Racing. Vincitori e vinti si dividono equamente il piatto di una manifestazione molto riuscita, che ha “rinforzato” la dose di impegno richiesto, alzando l’asticella delle difficoltà medie, e che ha conservato intatte tutte le prerogative che l’hanno resa unica per il pubblico di amatori a cui è dedicata, con l’aspirazione di lasciare un segno d’una certa importanza nell’esperienza personale dei partecipanti.

Ritorno in Tunisia: Approvato!
Dopo tre anni di “esilio” in Marocco, Desert Logic tornava quest’anno nel deserto in cui era stato concepito il progetto. Il ritorno alle origini è stato molto gradito, non ostante un certo scetticismo iniziale, e le motivazioni sono varie, ma tutte riconducibili alle caratteristiche del Sahara tunisino, che offre un “catalogo” davvero completo di terreni e di situazioni ambientali. Ogni tappa è stata improntata a una accentuata valorizzazione delle caratteristiche del territorio, e i Partecipanti hanno potuto percorrere piste dure, pietrose e di montagna, lunghi e veloci sterrati. Soprattutto, però, sono state apprezzate le tappe ad “argomento” di sabbia, variamente affrontato sulle piste sinuose ed i fuori pista dell’area sahariana compresa tra Ksar Ghilane e Douz. Sono state anche le tappe più difficili e delicate, che hanno talvolta allungato le giornate e creato qualche apprensione, ma che sono state plebiscitariamente promosse ad atout di Desert Logic.

Ospiti d’onore
L’importanza di avere tra loro alcuni ospiti d’eccezione ha arricchito l’esperienza dei partecipanti, che hanno apprezzato il contributo eccezionale offerto da Alessandro Botturi, Sergio Sgrilli e Massimo Giacomelli. L’allegra brigata di Desert Logic ha vissuto in diretta le fasi della firma del contratto tra Botturi e il Team SpeedBrain per la Dakar 2013, ma il Pilota di Lumezzane è stato particolarmente apprezzato per l’occasione di crescita che ha offerto ai partecipanti. Sergio Sgrilli ha portato in “gara” l’Uomo, lasciando a casa l’artista, ed ha regalato a tutti il lato sconosciuto della sua forza e della sua grande personalità. Attraverso l’avventura di Massimo Giacomelli Desert Logic ha vissuto in diretta l’esperienza della “registrazione” di un grande evento, che vedranno rievocata nelle trasmissioni di Nuvolari TV.
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Successo… inevitabile
Confermata la forza della formula, e promosso a pieni voti il ritorno in Tunisia, Desert Logic Tunisia 2012 è stato un evento premium. Corsa, viaggio, scuola di deserto, ma soprattutto equilibrata miscela di opportunità per accrescere l’esperienza del singolo e del gruppo nelle sue forme più varie, e quindi non solo strettamente tecniche. L’evento di Fabio Fasola (e del suo staff fuori dall’ordinario) rappresenta un modo di vivere il fuoristrada che si rivela sempre più congeniale allo spirito dei “giusti”, quelle persone, cioè, che non si accontentano di uno “standard” ma che cercano costantemente qualcosa di più.
Qualcosa da migliorare o che non fosse al 100%? Certo, dice Fasola, ed è da quelle piccole obiezioni che parte Desert Logic 2013.

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