Nonostante le apparenze io non sono atea. Ci ho provato eh, nella fase ribelle del No Gods, No Masters, Anarchy, ma alla fine dentro di me c'è sempre la spiritualità che gli anni di studi in biologia, Darwin, Watson& Crick, lo studio del DNA e dell'evoluzione non sono riusciti a cancellare.
In libreria sono sempre stata attratta dai libri di Osho, di buddhismo tibetano e credo che anche l'essere vegana, l'amore per la natura e per uno stile di vita slow siano le diverse sfaccettature della mia personalità, che sono emerse con il tempo.
Mi sono evoluta a partire di una inquietudine iniziale che non mi faceva iniziare bene la giornata. Avevo bisogno di centrarmi e raccogliere energie e nel 2008 ho iniziato a fare yoga, unitamente al cambio di regime passando al macrobiotico, perché dopo averle provate tutte, non riuscivo a finire l'università. Mi mancava un esame, non ero nemmeno fuoricorso, ero giusta -per questo molti non capivano la mia stanchezza- la tesi la stavo già scrivendo eppure ero esaurita. Iniziare yoga kundalini credo sia stata una delle scelte migliori degli ultimi anni. Unito alla pazienza e dedizione che ci vuole per intraprendere un regime macrobiotico-vegetariano, ho dovuto necessariamente scalare le marce, trovare un ritmo diverso alle giornate e rinunciare a molti svaghi che di solito sono propri per una ragazza di 26 anni.
Nel 2006, qualche mese dopo essermi installata a Valencia ho conosciuto quelli che poi sono diventati la mia famiglia spagnola, i ragazzi della capoeira. Ho cominciato ad allenarmi con loro intensamente, ma solo dopo due anni ho scoperto che condividevano con me la filosofia orientale. Con loro ho iniziato a fare le meditazioni attive di Osho, specialmente quelle serali che servono per scaricare l'energia della giornata, come la Kundalini e Mandala.
Ora non immaginatemi tanto zen da non uscire a divertirmi, anzi, ma ero e sono quell'insospettabile che iniziava ogni mattina alle 6.30, si vestiva di bianco, accendeva l'incenso, si sedeva per terra, recitava il Gayatri Mantra e meditava per un'ora. Poi chiudeva con l'Eterno Sol. Dopo iPod, bicicletta e sfrecciavo all'università.Anche adesso ci provo, che sia un'ora o 15 minuti, cerco sempre di ritagliarmi il mio spazio per raccogliermi in silenzio e ascoltarmi.
Sono stata in ritiro spirituale sia a Miasto, dove vive la comunità di Osho più grande d'Italia e ho fatto ritiri qua in Spagna, sia a Malaga dove vive una comunità crudi-vegana, La Cascada in occasione della Festa della Luna, sia nella Fundación Sirio a Caudiel, dove un'amica mia è professoressa di Yoga.
Finché ho conosciuto a Satyaprem, il maestro spirituale dei miei amici, quando per la prima volta mi hanno parlato del Satsang, o "Incontro con la verità".
Uomo giovane ma carismatico, alla fine del Satsang mi ha chiamata da parte, abbiamo parlato e mi ha detto : Deshna. Era il mio nuovo nome, la mia essenza, che in Indú significa "dono". Era maggio 2009 e solo dopo qualche mese dove mi ero chiesta il come e perché di questo nome, ho potuto capire.
A novembre mia mamma ha avuto l'ictus e se vi dico che stava male, è che stava proprio male. Io mi sono dedicata 12 mesi a lei, di cui 5 in ospedale, poi la riabilitazione credo -credo- di aver colto il significato di questa parola: ho restituito la vita a chi me l'aveva donata.
Ma non è finita qua: finalmente quando ho ripreso un volo di sola andata per Valencia, per tornare a vivere con Raul, nel novembre 2010 che succede? Rimango incinta dopo meno di 15 giorni: voi questo come lo chiamereste se non il regalo della vita?
E così è nata Deshna e credo che non sarebbe potuto essere altrimenti. Vivere con Raul come viviamo poi è la materializzazione di questa essenza. Avrei potuto continuare a vivere in città, continuando a praticare queste tecniche orientali sicuramente, ma per sentirmi completa e in pace, questa è davvero l'unica via possibile.
In tutto questo Marc è il mio piccolo Buddha.
Namasté.