Desideri di una fashionista

Creato il 03 gennaio 2013 da Chiara Zappacenere @WalkingFashion

Buon anno a tutti! Come sono andate queste feste?
Io, come penso molti di voi, spero che il 2013 si riveli migliore del 2012 (che comunque non è stato da buttare via, ma poteva andare meglio!). E allora perché non prenderla in leggerezza con un decalogo di “fashion speranze”, ovvero un elenco di cosa vorrei veder sparire dal mondo della moda?

1- Sandali con i calzini
Risultano accettabili solo nei servizi di moda o indossati da modelle. Per le comuni mortali il rischio “tedesco in vacanza con Birkenstock” è troppo alto. Per l’uomo l’opzione non esiste nemmeno, è semplicemente un “no”.

2- Lo “Yeti look”
E’ troppo sperare che quest’anno le ragazze smettano di vestirsi come dei mocio Vileda? A tutte le fanatiche dello stile Bigfoot: no, non siete trendy quando indossate delle giacche che sembrano il mio tappetino del bagno comprato all’Ikea di Corsico.

3- Leggings a profusione
Forza, ripetete con me: I LEGGINGS NON SONO PANTALONI. Non vi coprono a dovere il sedere e nemmeno là davanti, anzi sono pure un po’ trasparenti. E non sono per tutte (e lo dico da ragazza dal fisico formoso): se avete le gambe grosse, storte quel tanto che basta per non farvi mettere le minigonna o bitorzolute pensate che un qualcosa appena un po’ più spesso dei collant possa trasformare le vostre estremità per magia?

4- I meggings
Se il punto 3 per me è il male, questo rappresenta sicuramente la sua evoluzione. Stilisti, avete già demascolinizzato abbastanza l’uomo in questi anni con le vostre creazioni (eh vabbeh, alla fine poveracci sono nati con un guardaroba più limitato del nostro), c’era bisogno di fare anche questo? Così in metropolitana dovremo preoccuparci pure dei “pacchi” inopportuni. Che bello.

5- Fashion guru meno attendibili del mio gatto
Eh vabbeh, visto che questo è un fashion blog (almeno, una specie) forse non dovrei prendermela più di tanto con la categoria. Ma spero che nel 2013 inizi sul serio il declino di questi presunti esperti di moda nati dal web in favore di chi è davvero meritevole, perché chiunque, ma davvero chiunque (sì, persino il mio gatto) potrebbe pronosticare cose come “Il rosso è sicuramente il colore delle feste natalizie: chi di noi non ha nell’armadio un maglione o vestito di questa tonalità che tiene custodito per questa occasione? Anche quest’anno si rispettano le tradizioni, magari provando però questo colore su capi meno natalizi, come l’abito d’ispirazione texana di Isabel Marant. Il vantaggio? Si può utilizzare in tante occasioni e tutto l’anno, non soltanto a dicembre! (rubrica della Ferragni su Style.it)“.

6 – Gli Ugg
Sì, è vero, fa freddo. Ma vi assicuro che bastano degli stivali o degli anfibi per affrontare le giornate più fredde senza trasformarsi in caricature di sè stesse. Gli scarponi pelosi risultano agghiaccianti anche su gambe perfette, e l’inverno già si è costretti a vestirsi a strati: perché ingoffarsi di più?

7- Vestirsi da ragazzina dopo gli “anta”
In parte concordo con le “regole” della fescion sciauà di AdR. Ma anche se ”Fashion is a declaration of your own freedom.” (Lesson n.1), ”Fabulous at every age!” (Lesson n.4) e ”It doesn’t matter the size of your body. Fashion flatter everything.” (Lesson n.9), non credo possano esserci giustificazioni nella scelta di vestirsi in maniera inadeguata alla propria età. Così come è brutto vedere ragazzine conciate da sciure, una pancia grinzosa e delle gambe flaccide fasciate in una minigonna non sono esattamente piacevoli.

8- Le Jeffrey Campbell
Non voglio che sparisca totalmente il brand, mi rendo conto del fatto che possa piacere a molti e non tutte le scarpe che produce fanno schifo (anzi, ce ne è qualcuna che mi piace). Ma alcuni modelli, come le Lita, mi provocano disagio e fastidio: sgraziate, grosse, volgari, e anche grezze, invece di valorizzare la figura rendono brutti gambe e piedi.

9- Essere una cozza e credersi supersexy
Attenzione, qua non si parla di aspetto: a parte il fatto che la bellezza può essere soggettiva, ci sono “bruttine” estremamente sensuali e ragazze belle ma insipide. Mi riferisco a chi si atteggia, a chi si crede una faiga spaziale quando si veste più o meno come me quando devo pulire il bagno, con i pantaloni macchiati, la maglietta bucata e i capelli tirati su a caso. Non un gran bel vedere.

10- La marchetta a tutti i costi
C’è la crisi, bisogna inventarsi qualcosa per campare. E le blogger rappresentano, per le aziende, la nuova frontiera, in quanto ottimo veicolo pubblicitario ad un prezzo ragionevole. E io sono la prima a concordare con il fatto che spesso rivolgersi a loro possa essere una buona idea. Però ecco, ci sono delle occasioni in cui il troppo stroppia, e ci si concia da fenomeni da baraccone pur di tirare su due spicci… Blogger, abbiate un po’ di dignità vi prego!

E voi quale “fashion crime” vorreste veder sparire?

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