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DESIGN: Davide G. Aquini | L'importanza dei dettagli

Creato il 16 giugno 2015 da Osso Magazine @ossomagazine
Davide G. Aquini è un designer italiano nato a Venezia nel 1982. Dopo aver studiato grafica alle superiori, ha frequentato il primo anno di grafica multimediale a Verona, per poi decidere di abbandonare e cominciare subito a lavorare, collaborando con agenzie di pubblicità e web. Nel 2007 ha ripreso gli studi, frequentando corsi estivi come interaction design alla Domus Academy di Milano e corsi di specializzazione in light design e industrial design a Padova.
Davide si è avvicinato al product design grazie a concorsi, alcuni anche vinti, e dopo essersi fatto un po’ le ossa, ora inizia a collaborare con aziende e ad autoprodurre i suoi progetti. "L’autoproduzione è una sfida che mi intriga maggiormente", racconta, "perché mi permette di seguire e decidere in prima persona tutti gli aspetti del progetto, compresa la comunicazione. Logicamente questo ha i suoi lati negativi: un'azienda ha conoscenze del mercato e una capacità di fuoco che io non posso avere".
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La sua passione per il product design è nata gradualmente. Davide credeva di avere le idee abbastanza chiare, almeno fino alla quarta superiore: voleva essere un graphic designer. Ma una gita gli ha fatto scoprire Bruno Munari ed è rimasto affascinato dai suoi progetti dove grafica, prodotto e arte si mescolano in un insieme unico. "Da quel giorno", ci spiega, "ho iniziato a pensare in tre dimensioni anziché solo in bidimensionale come per la grafica".
DESIGN: Davide G. Aquini | L'importanza dei dettagli
L'ispirazione per creare i suoi prodotti spesso arriva dall'osservazione dei piccoli dettagli. "Anziché partire pensando all’insieme, parto dal dettaglio e da quello sviluppo tutto il progetto. Il dettaglio può essere una texture, un materiale o un componente tecnico. Questo rende, a mio modo di vedere, tutto il progetto più forte, coerente e possibilmente inaspettato, e inoltre ho la possibilità di raccontare una storia che racconti e “giustifichi” le scelte progettuali".
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La formazione grafica di Davide traspare nei suoi prodotti: "cerco sempre di dare importanza alla superficie, alla pelle del prodotto, attraverso l’uso dei materiali o del trattamento grafico, sia inteso come vera e propria stampa ma anche come modulo o disegno che il materiale stesso crea". Ama lavorare con gli artigiani perché grazie a loro si riescono a risolvere un sacco di problematiche che su carta richiederebbero magari ore di inutile frustrazione.
Davide ci spiega di non prediligere un materiale particolare, ma ama sperimentare e mescolarli assieme. Appena ne scopre uno, o meglio appena inizia a lavorarci, subito pensa a come poterlo usare e a come valorizzare la sua natura. "Tendenzialmente preferisco esprimere le qualità del materiale senza stravolgerlo usando magari trattamenti o altre lavorazioni che vanno ad alterarlo". Una eccezione è il suo progetto "Marbled", dove i materiali giocano a trasformarsi, ma è una scelta progettuale mirata all’effetto sorpresa.
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I progetti nel futuro di Davide sono moltissimi. Tra questi c'è l'idea di sviluppare una piccola collezione di mobili, da presentare al prossimo Fuori Salone, che ruota attorno ad un nuovo materiale che ha scoperto, usato generalmente per la costruzione di case mobili, ma che ha un bellissimo sapore vagamente retrò. "A lungo termine invece mi piacerebbe strutturarmi in maniera più solida, e diventare un vero e proprio brand (sogno nel cassetto diciamo, ma chissà!)". Potete seguire Davide sul suo sito, su facebook e su twitter.
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Immagini di Davide G. Aquini
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16 giugno 2015

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