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In concomitanza con la festa della mamma, in un mondo fatto di critiche e scoop, c’è chi non perde tempo per far parlare di se.
Nell’occhio del ciclone il noto brand Desigual, con la sua campagna pubblicitaria: “Tu decidi” “Decidi di essere mamma? Buca i preservativi”
Conosciamo tutte, ormai, il noto spot che ha fatto infuriare numerose donne. In rete le reazioni di disgusto non si sono fatte di certo attendere, inondando anche l’account twitter di desigual con tweet negativi e boicottaggi contro il marchio.
Provocare e far parlare di se anche in modo negativo ma basta che se ne parli.
E’ sicuramente uno degli obbiettivi di questa campagna. Ma per il noto brand in questa provocazione c’è qualcosa di più profondo, che non si limita a giocare sulle reazioni delle persone ma prende spunto dalla campagna ”Yo Decido”, contro la nuova legge antiabortista del governo Rajoy.
Uno slogan che le donne spagnole hanno scelto per affermare la libertà delle donne, contro una legge che limiterebbe la possibilità di interruzione di gravidanza in caso di stupro o di pericolo per la salute della madre. Malformazioni fetali, condizioni socioeconomiche non sono più motivazioni valide.
Lo slogan “Yo decido” è stato ripreso in tutta Europa, anche in Italia. Molte sono state le manifestazioni di solidarietà con la questione spagnola.
Nessuno può togliere il diritto di disporre del nostro corpo.
Un grande balzo indietro per i diritti riproduttivi della donna. Un’incoerenza visto che la spagna è uno dei paesi europei più avanzati in materia di matrimoni e adozioni omosessuali.
Sui social il movimento “Yo Decido” si distacca dallo spot e dal suo messaggio.
Tu decidi. Decidi quando essere madre non scegliendo di avere un figlio con un qualcuno ma di averlo nel modo più meschino possibile.
Offre uno sguardo superficiale sulla volontà di essere madre che non tiene in considerazione neppure i rischi per le malattie sessualmente trasmissibili.
Una donna che con l’inganno “ruba” seme e figli agli uomini. Una vendetta da parte del mondo femminile nei confronti degli uomini.
“Tu decidi”. Ma, alla fine, chi ne paga le conseguenze?