
Quale segreto si nasconde dietro la morte di una giovane donna vissuta nei primi anni del Novecento, al punto che i suoi stessi familiari ne hanno volutamente cancellato le tracce? Chi era Caterina?
A questi interrogativi darà una risposta un’altra donna, molti anni più avanti, dopo aver scoperto casualmente l’esistenza di questa sua antenata.
Ultima di cinque figli di una famiglia benestante, Caterina è amata, coccolata dai suoi familiari. Ama, come ogni ragazza della sua età, i bei vestiti ed i gioielli, che l’amata zia Sofia, donna scontrosa, opportunista, detestata dal resto della famiglia, sfoggia per ribadire l’appartenenza ad un ceto sociale più elevato rispetto alle famiglie del paese. Caterina, pura e ingenua, allegra, è l’unica ad avere un rapporto d’affetto sincero con questa zia che sarà causa di dolore per la sua famiglia, e dell’allontanamento delle sue sorelle e del fratello, costretti ad emigrare in America.
In questo contesto, di un’Italia meridionale che vede la sua gente cercar fortuna altrove, e soprattutto in America, cresce la bella Caterina ed incontra l’amore: quello travolgente ed appassionante, che s’incontra una volta soltanto nella vita. Ma è un amore coltivato in segreto, tra incontri furtivi e scambio di missive, che in breve tempo diventa rigoglioso sentimento.
“Destini incrociati”, titolo azzeccatissimo per un romanzo le cui vite sembrano tutte legate alla figura di Caterina -quella della madre Anna, dell’innamorato Lorenzo, nonché quella stessa della sua discendente che ne scopre l’esistenza- è un romanzo d’esordio sorprendente: una storia d’amore energica, ma anche la storia di un’Italia affascinante e volitiva, quella del secolo appena trascorso, di cui si è persa traccia negli anni recenti.
Una narrazione avvincente, commovente, ma a tratti divertente, una scrittura a metà strada tra i grandi romanzi sentimentali e drammatici (come, ad esempio, “Cime tempestose”) e i romanzi scritti dalla penna ironica della Austen.
