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L'autrice Teresa Rotolo firma il libro "Destini incrociati" (Aletti editore, 283 pagine, 18,50 euro).
Quale segreto si nasconde dietro la morte di una giovane donna vissuta nei primi anni del Novecento, al punto che i suoi stessi familiari ne hanno volutamente cancellato le tracce? Chi era Caterina?
A questi interrogativi darà una risposta un’altra donna, molti anni più avanti, dopo aver scoperto casualmente l’esistenza di questa sua antenata. E così, pagina dopo pagina, emerge chiara ed integra la vita di Caterina, dal silenzio in cui era stata costretta.
Ultima di cinque figli di una famiglia benestante, Caterina è amata, coccolata dai suoi familiari.
Ama, come ogni ragazza della sua età, i bei vestiti ed i gioielli, che l’amata zia Sofia, donna scontrosa, opportunista, detestata dal resto della famiglia, sfoggia per ribadire l’appartenenza ad un ceto sociale più elevato rispetto alle famiglie del paese. Caterina, pura e ingenua, allegra, è l’unica ad avere un rapporto d’affetto sincero con questa zia che sarà causa di dolore per la sua famiglia, e dell’allontanamento delle sue sorelle e del fratello, costretti ad emigrare in America.
Di Sofia, lei ammira la determinazione, la tenacia, e la stima che la gente che le riversa.
In questo contesto, di un’Italia meridionale che vede la sua gente cercar fortuna altrove, e soprattutto in America, cresce la bella Caterina ed incontra l’amore: quello travolgente ed appassionante, che s’incontra una volta soltanto nella vita. Ma è un amore coltivato in segreto, tra incontri furtivi e scambio di missive, che in breve tempo diventa rigoglioso sentimento…
“Destini incrociati”, titolo azzeccatissimo per un romanzo le cui vite sembrano tutte legate l’una all’altra dalla figura di Caterina -quella della madre Anna, dell’innamorato Lorenzo, nonché quella stessa della sua discendente che ne riscopre l’esistenza- è un romanzo d’esordio sorprendente: una storia d’amore energica, ma anche la storia di un’Italia affascinante e volitiva, quella del secolo appena trascorso, di cui si è persa traccia negli anni recenti.
Una narrazione avvincente, commovente, ma a tratti divertente, una scrittura a metà strada tra i grandi romanzi sentimentali e drammatici (come, ad esempio, “Cime tempestose”) e i romanzi scritti dalla penna ironica di Jane Austen.
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