PS Vita
TESTATO SU
PSVITA
Genere: Gioco di Ruolo Giapponese
Sviluppatore: Q-Entertainment, SCE Japan Studio
Produttore: Sony
Distributore: Sony
Lingua: Inglese
Giocatori: 6
Data di uscita: 28/03/2014
Buoni incentivi per giocare quotidianamente Continui caricamenti tra un menu ed un altro
Bella l'idea di sfruttare i personaggi dei brand PlayStation L'uso del touch screen poteva essere sfruttato meglio per la navigazione tra i menu
Per gli amanti del collezionismo Combattimenti a turni, grafica e sonoro superficiali
Nella nostra anteprima di qualche settimana fa avevamo accennato a come la sponsorizzazione di Destiny of Spirits sia stata scarsa, lasciando all’annuncio del gioco all’E3 ed alla beta di pochi giorni offerta agli utenti ad ottobre il compito di imprimere una traccia nella memoria dei giocatori. Non ha sorpreso più di tanto quindi che la data di uscita di questo free-to-play di Sony Japan e Q Entertainment sia comparsa come un fulmine a ciel sereno qualche settimana fa. Disponibile al download dal 26 marzo sullo store di PS Vita, abbiamo passato delle ore in piacevole compagnia di Destiny of Spirits, constatando, purtroppo, tutte quelle perplessità menzionate nell’anteprima. Entriamo nel dettaglio.
LIBERARE IL MONDO DAL MALECome una metafora, il gioco chiede ai giocatori di purificare le zone in cui è diviso il mappamondo dagli spiriti corrotti, ognuna di esse composta di alcune missioni che terminano con lo scontro contro un boss, ed infine un boss di zona che una volta sconfitto entrerà nel lotto degli spiriti che potremo evocare e far entrare nella nostra collezione. Il gioco fonde le meccaniche dei giochi di ruolo a turni con le dinamiche di un Magic e similari, spingendo l’utente al collezionismo degli spiriti che si dividono per elemento di base (sette in totale) e rarità. Se non rientrate nella categoria degli amanti del collezionismo, Destiny of Spirits è un gioco che ha poco da offrivi e quel poco si ripeterà all’infinito. Il perché va ricercato in un gameplay ridotto all’osso che nella gestione dei combattimenti a turni, tre contro tre, offre solo la possibilità di scegliere quale avversario colpire, prestando attenzione a quale elemento appartiene e di conseguenza a quale elemento è debole, e infine di usare l’unica abilità in dote agli spiriti, previo caricamento della barra azione. C’è da dire che la progressione di gioco mantiene alta la concentrazione del giocatore che non può snobbare i combattimenti permettendosi di subire troppi danni, questo perché spesso dovremo affrontare nemici di livello più alto del nostro, giocando sulle debolezze delle forze schierate in campo per avere più velocemente la meglio. La difficoltà sta quindi nel gestire nel migliore dei modi le proprie risorse sfruttando tutta la rosa di spiriti in nostro possesso, perché i punti ferita inferti alla squadra verranno ripristinati gradualmente con il passare del tempo; stesso discorso quando uno spirito va KO: per essere rianimato occorre aspettare 15 minuti, oppure utilizzare le Sfere del Destino, una delle tre valute che saremo chiamati a gestire.
Le Sfere del Destino sono la valuta più rara ed anche quella che porta a maggiori benefici, dal ripristinare la salute dei propri alleati al rianimarli, ma utili anche per fare evocazioni avanzate che regalano spiriti rari e super rari che si distinguono da quelli comuni per valori di base migliori come Attacco, Difesa e Salute. Non a caso le Sfere del Destino sono gli unici oggetti acquistabili dal PS Store con pacchetti da 35 sfere fino a 500 per un prezzo che parte da 2,49 euro e arriva a un massimo di 21,99 €. Le altre due valute sono le Pietre Evocanti ed i Punti Spirito, quelle con cui avremo più a che fare, fondamentali per diversi tipi di azioni. Ogni combattimento sarà ricompensato con queste ultime due: la prima utile ad evocare gli spiriti da aggiungere alla squadra, la seconda per affittare lo spirito di un nostro amico e per fare fusioni. Le fusioni sono l’unico modo per fare crescere i parametri degli spiriti che non acquisiscono esperienza al termine di ogni battaglia come in un normale gioco di ruolo. Fondendo spiriti dello stesso elemento piuttosto che della stessa rarità si avranno dei punti bonus che velocizzeranno la crescita; una volta arrivati al livello massimo, c’è bisogno di uno spirito identico da fondere per sbloccare il limite e proseguire lo sviluppo.
La mancanza di un gameplay più profondo è in parte compensata da un aspetto strategico/gestionale dentro la battaglia, ma anche al di fuori, tramite l’amministrazione delle risorse, perché solo gestendo al meglio la nostra rosa potremo arrivare a qualche ora di gioco consecutiva. Diversamente, dovremo chiudere l’applicazione e far passare un paio d’ore per far sì che tutti gli spiriti ritornino nel pieno delle loro forze oppure rimandare il tutto al giorno seguente, una scelta che lo stesso gioco incoraggia. Soppesando pregi e difetti, Destiny of Spirits, anche per scelte di design degli sviluppatori, rende meglio se giocato un’oretta al giorno: una situazione spinta da diversi bonus giornalieri che si acquisiscono loggando al server giorno per giorno. Il login giornaliero verrà infatti premiato con Punti Spirito, Pietre Evocanti, Spiriti, o Sfere del Destino; di tanto in tanto il gioco stesso dopo aver compiuto determinate azioni ci ricompenserà con risorse extra. Sempre giornalmente evocheremo uno spirito in maniera gratuita semplicemente scegliendo un amico dalla lista. Insomma, in termini di incentivi da offrire al giocatore Destiny of Spirits è molto propositivo, a ciò aggiungiamo la possibilità di evocare ad oggi – tramite le Sfere del Destino – gli spiriti dei personaggi di Knack e Gravity Rush, un’iniziativa che se verrà estesa costantemente a tutti i franchise PlayStation diventerà un motivo più che valido per giocare frequentemente. Tuttavia questa possibilità ha una scadenza e anche un difetto, perché visto che le evocazioni degli spiriti è sempre casuale, nel momento in cui si porta al massimo un personaggio, c’è bisogno di un altro personaggio identico per continuare lo sviluppo. Insomma i criteri di fusione adottati dal gioco si scontrano con questa iniziativa legata ai personaggi PlayStation, rendendo difficile e fortunosa la loro crescita.
A sostegno del gioco gli sviluppatori hanno anche inserito diverse caratteristiche social, tra cui un sistema di geolocalizzazione che permette di catturare spiriti rari, che sono abbastanza stimolanti, sia che si giochi con amici di lista o meno. Destiny of Spirits sprona in modo guidato gli utenti ad aggiungere utenti in-game, anche quelli al di fuori dell’Europa, visto che negli altri due continenti (America e Asia) ci sono spiriti esclusivi che possono essere presi solo scambiandoli. Inoltre, farsi degli amici serve per avere una scelta più ampia sull’assistente da poter prendere in prestito ed usare in battaglia (al costo di Punti di Spirito), ma anche per sfruttare l’attacco di squadra che di tanto in tanto viene in aiuto in battaglia sottraendo punti che magari possono salvare da una sconfitta il nostro team, semplicemente premendo il punto indicato sul touch screen. A tal proposito va detto che tutto il gioco si muove attorno al touch screen, senza nessuna funzione demandata ai tasti fisici; una scelta giusta visto il tipo di gameplay che però poteva essere sfruttata meglio soprattutto nella gestione della squadra dove i componenti vanno rimossi e selezionati premendo sulle singole caselle, mentre un trascinamento delle icone sarebbe stato senza dubbio più comodo e veloce. Proprio nella fluidità identifichiamo il difetto maggiore di Destiny of Spirits, intesa non come frame rate bensì come velocità di esecuzione delle azioni di gioco: il titolo richiede chiaramente la connessione alla rete e ogni menu o sezione che apriremo richiederà il caricamento di tre/quattro secondi che vanno indubbiamente a sfiancare un’esperienza di gioco di per sé non indimenticabile. Anche sulla base di questa problematica, dicevamo che il gioco per essere goduto va giocato a piccole dosi giornaliere, perché guardando altrove, all’aspetto grafico e sonoro, il titolo fa poco per farsi apprezzare: le uniche melodie si fanno sentire nel menu e in battaglia, dove le figure statiche degli spiriti, ispirate a diverse figure mitologiche, prendono posto su un fondale sempre uguale, lasciando ai singoli colpi dei combattenti le uniche e banali animazioni del gioco. Da un free-to-play non ci si aspettano di certo miracoli, anche perché c’è considerare il carico di lavoro che i server devono gestire, ma il lavoro sotto l’aspetto grafico e sonoro è al di sotto del minimo sindacale.
IN CONCLUSIONELa mancanza di notizie, la natura del progetto e la prova della beta, avevano suggerito che Destiny of Spirits non sarebbe stato un gioco dalle grandi aspettative; per altro tutte le paure espresse in fase di anteprima hanno trovato conferma nella prova finale. Destiny of Spirits è un gioco gratuito che offre combattimenti a turni molto basilari e con poche opzioni, accompagnato da un aspetto grafico e sonoro solo abbozzato. Il gioco, navigabile interamente con il touch screen, non fa uso di alcune gesture che avrebbero reso più piacevoli e veloci alcune azioni, in primis nella gestione della squadra. Proprio la velocità di spostamento da un menu all’altro è il difetto maggiore, una volta accettata la natura del gioco, a causa della continua comunicazione tra gioco e server. Destiny of Spirits ha delle carte vincenti nella manica e sono rappresentate da un buon numero di spiriti collezionabili a cui si aggiungono i personaggi dei brand PlayStation - un’iniziativa che incontrerà tanti consensi - e poi una serie di incentivi in-game che spingono il giocatore a socializzare con gli altri utenti per trarre utili benefici e con cui magari scambiare gli spiriti. Sotto questo punto di vista gli sviluppatori hanno creato le giuste basi per una lunga progressione di gioco, a patto di non soffrire la monotonia dei combattimenti, che come sottolineato nel corpo della recensione rende meglio con partite giornaliere brevi. ZVOTO 6.5