Destituìre
Dal latino destituere, composto di dì- ‘de-’ e statuere ‘fissare, collocare, stabilire’.
Verbo transitivo [io destituisco, tu destituisci ecc.; participio passato destituito, antico destitùto].
1. Rimuovere d’autorità qualcuno da un ufficio, da una carica e simile: destituire un funzionario disonesto.
2. (antico, non comune) Privare: la vera solitudine è esser destituto da quelle cose che piacciono (Lorenzo De’ Medici).
Una (parola) giapponese a Roma
Gave [gav]
Voce francese.
Sostantivo maschile invariabile.
Corso d’acqua a regime torrentizio dei Pirenei nordoccidentali.
Il lettore che ci scrive oggi è l’ottimo Tommaso Mazzoni, che ritorna sugli argomenti Juventus e Stadium.
— In testi latini, o almeno in quelli della Roma imperiale, si trova scritto soltanto "iuventus" (iuventus) e non "juventus". Ma certamente la "i" s‘è alterata in "j" in testi più tardivi, da cui appunto il termine "juventus" (con la i lunga).
Aggiungerei fuori tema che, in considerazione dell’origine con la "i" (breve), riterrei da doversi escludere la pronuncia "giuventus".
Al riguardo del sostantivo stadium (derivante dall’unità di misura greca: 185 m.), trovo corretta la disamina dell’acuto Michelangelo Ferragatta, però il nome Juventus l’approprierei più volentieri a Squadra (quindi Squadra della gioventù), che non a Stadio. In un contesto piuttosto comune, si dice che la Juve(ntus) ha vinto; non è quindi lo Stadio, che vince. Affermazione tuttavia opinabile, in quanto, nelle ipotesi di questo tipo, non è che navighiamo proprio in acque propriamente sicure. —
"Un uomo intrappolato in un auto distrutta in fondo ad un burrone deve superare incredibili probabilità di sopravvivenza."
Dalla trama del film Wrecked, su Mymovies.it.
Una perla offerta da Mauro.