Destra estrema in Europa e antisemitismo: il caso dell’Ungheria

Creato il 20 dicembre 2012 da Leragazze

Nei periodi di grave crisi economica e di crescita delle tensioni sociali, come è noto, c’è chi tende a incanalare rabbia e frustrazione della popolazione verso particolari gruppi di persone. Lo abbiamo osservato nella storia recente e passata, vi stiamo assistendo anche ai nostri giorni con la scelta come target di sottopopolazioni particolarmente fragili ed emarginate, come per esempio immigrati e rom. Anche nel nostro paese, lo sappiamo, sono state messe in atto strategie di questo tipo da alcune compagini politiche.

In Europa, dove si stanno sempre più affermando partiti di estrema destra, il meccanismo del capro espiatorio comincia a rivolgersi verso gli ebrei. Tanto per cambiare.

Vediamo il caso dell’Ungheria.

Marton Gyongyosi, leader dello Jobbik, terzo partito nel paese, ha recentemente invitato il governo a stilare una lista degli ebrei che vivono in Ungheria e soprattutto quelli al servizio dello stato, perché a suo dire rappresentano un serio rischio per la sicurezza nazionale. Di fronte alle proteste ha successivamente tentato di minimizzare precisando che si riferiva alle persone con doppia nazionalità, israeliana e ungherese.

Dopo alcuni giorni, un altro parlamentare, Balàzs Lenhardt, fuoriuscito dallo Jobbik che considerava troppo moderato, ha bruciato una bandiera israeliana nel corso di una manifestazione durante la quale sono stati gridati slogan come “sporchi ebrei” e “mandate gli ebrei ad Auschwitz”.

Secondo un’analisi della Reuters International, al momento non si sono ancora verificati episodi di violenza fisica contro gli ebrei, ma “soltanto” la profanazione del cimitero ebraico di Budapest e l’aggressione verbale contro un rabbino novantenne. Perché gli antisemiti dimostrano sempre un grande coraggio: si muovono in orde e si scagliano contro morti e vecchi, quando non bambini e donne.

Afferma Slomo Koves, rabbino capo della Congregazione Ebraica Ungherese Unificata: Non dico che coloro che votano per lo Jobbik siano tutti antisemiti, ma se l’antisemitismo viene introdotto nei discorsi pubblici anche chi non è antisemita può sentirsi autorizzato a sfogare la propria frustrazione contro gli ebrei”.

Non esistono vaccini contro l’antisemitismo, le tragedie che si sono verificate nel secolo scorso, ma anche nei due millenni precedenti, non offrono alcuna rassicurazione, come qualche anima candida sostiene, che la storia non possa ripetersi. Come diceva Goethe, il termometro per misurare l’umanità sono gli ebrei: non abbassiamo la guardia e non lasciamo spazio a chi, in cattiva fede, confonde gli israeliani con gli ebrei.



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