Destra Sinistra Allegria Macarena

Da Hombre @LaLineadHombre
Essere di sinistra è per connotazione naturale essere contro.
Anche a livello di mano/piede di prioritario uso, chi preferisce servirsi dei suoi arti mancini sta nella minoranza, in un'elite, peraltro, di cui si dice un gran bene a livello intellettivo, per esempio, o anche sportivo.
E non vi ammorberò con le gesta di Leonardo da Vinci, di Gigi Riva o di John McEnroe.
Anche a livello di pensiero, essere di sinistra è sempre stato un po' contro, per quanto il significato del concetto sia molto discusso è discutibile negli ultimi anni. E Rokko Smithersons l'aveva ampiamente preconizzato.
Ad ogni buon conto, a sinistra si è alternativi per storia, alla DC, alla destra, a Berlusconi.
Ma quando l’alternativa cessa di essere il frutto di un'ispirazione alta da opporre alla stupidità, alla grettezza e alla prepotenza, quando l'alternativa diventa un dogma, una sorta di autoimposizione, un pensiero di cui si è quasi schiavi, in quel momento a sinistra ci si perde.
Quando c'è qualcosa di chiaro e definito cui opporsi la sinistra si oppone, come da suo DNA; anche se non sempre con la stessa efficacia, ma è in grado di fare da contrappeso. Quando il nemico sfuma, però, disperso nel nebbione, quando a sinistra ci si trova improvvisamente a fare l'andatura in quel gruppo che per anni ci ha visto inseguire, quando la stessa ragion d'essere dell'alternativa non è sul campo di battaglia la sinistra riesce, con un'evoluzione acrobatica, a restare alternativa, nella peggior deriva che il termine incarna: alternativa a se stessa.
Per l'uomo che si crogiola nell'illusione della minoranza che ha ragione, un fenomeno è carino, perseguibile, amabile e esemplare solo se appartiene a pochi, ma quando l'apprezzamento di molti (di troppi) lo massifica, perde d'un colpo rilevanza e nasce l'esigenza di un'ulteriore è più potente alternativa.
Finché non riusciremo a comprendere che c’è una stategia da applicare per rincorrere e inseguire e un’altra molto differente per guidare, non andremo da nessuna parte.
La parabola bertinottiana, in tal senso, è illuminante.
La sinistra è snob, irrimediabilmente.
Tutta 'sta pappardella fuori dai canoni Lineari di fuffa e brevità, per dire che sul Ground Zero della destra politica italiana di questo periodo svetta una sinistra apparentemente forte. C'è un collaudato Bersani, che però è un po' troppo classico diciamolo, fin troppo moderato e carino, ma potrebbe bastare. Eppure no, comincia a piacere a troppi e allora si punta Vendola, che è più nuovo, sarà più puro, di sicuro è più alternativo.
Ma la strada è ancora lunga perché all'orizzonte spunta Laura Puppato, massimo rispetto, bravissima persona, ma chi se la cagava fino a due mesi fa? Dove stava? Però adesso c'è, ha tutto il diritto per esserci, poi è donna, è intelligente, ed è di nicchia! E allora tutti a guardare verso la Puppato. Peccarità, va bene, che non va bene?
Finché arriverà l'ennesimo signor nessuno che farà capolino dall'angolo sinistro e, basterà che alzi la mano, sarà investito come fresca alternativa alla Puppato.
Alternativi a noi stessi. Hasta la muerte.

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