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“Detention – terrore al liceo” una pellicola impazzita che vive di citazioni

Creato il 15 marzo 2015 da Fabio Buccolini

Alcuni giorni fa il blog cornfilmpop mi ha lanciato una sfida che ho deciso di raccogliere. Mi aveva incoraggiato a vedere e recensire questa pellicola che lui stesso già aveva fatto e che vi invito a leggere tramite questo link https://cornfilm.wordpress.com/2014/06/13/detention-terrore-al-liceo/. Sono rimasto stupito dalla visione e devo ammettere che non mi sarei mai aspettato un film del genere.
Detention locandina
La locandina del film

Sull’onda di “Scream” nel 2011 esce questa sorta di teen slasher leggero che si contamina pesantemente alla commedia e non ci risparmia qualche stillettata metacinematografica in puro stile craveniano. Il risultato finale è una pellicola super citazionista che, tra qualche rara genialata e diverse cadute nella commedia giovanile riesce a divertire senza troppe pretese.
Detention è un film ultracitazionista che frulla al suo interno tutto, perfetto specchio di un’epoca figlia di Internet. Ci sono riferimenti a Casablanca, La mosca, Scream, Dirty Dancing, uno stile registico con riprese che a tratti richiamano Donnie Darko e una trama che tra viaggi temporali omaggia alla stra-grande il film di Richard Kelly. Segno, se mai ce ne fosse ancora bisogno, che Donnie è ormai una pellicola entrata nella leggenda e nell’immaginario dei giovani filmmakers di oggi.
Questa è un sinossi della trama o per lo meno la linea guida di una pellicola che è talmente schizzata che sconvolge la storia almeno ogni 30 secondi: Nella scuola fervono i preparativi per il ballo di fine anno, ma un serial killer mascherato che si fa chiamare Cenerantola, come il personaggio di una saga di film horror molto in voga, sta facendo strage di studenti. La sfortunata Riley, Clapton il ragazzo più popolare della scuola, la cheerleader Ione e il nerd Hipster cercano di capire chi si nasconda dietro la maschera di Cenerantola. Dopo una festa privata andata a male, i quattro saranno però costretti dal preside alla detenzione proprio la sera del ballo, insieme ad altri studenti. Nel gruppetto di reclusi comincia a sorgere il sospetto che il killer si nasconda proprio tra loro.
Il film è diretto da Joseph Kahn, qui alla sua seconda prova di regista dopo il debutto con Torque – Circuiti di fuoco (film trascurabile), che si è fatto conoscere per aver diretto videoclip per cantanti e gruppi attuali.
Tanto di cappello a Kahn, dunque, che ce la mette tutta e porta il suo stile visivo in un teen slasher che raramente avrebbe avuto un’impronta così personale.

Detention

Il villain della pellicola

Sulla carta “Detention” è una teen comedy sofisticata, che strizza l’occhio al cinema di John Hughes contaminandolo però con elementi surreali e virate nello splatter. Il mix francamente non funziona del tutto e a conti fatti si ha un gran pasticcio sotto gli occhi. La componente alla Hughes si limita alla delineazione di alcuni personaggi ma per lo più si abbandona a stereotipi di stereotipi che negli ultimi 25 anni abbiamo visto riproposti in tutte le varianti.
L’horror si fa presto marginale: si parodizza “Saw” e si cita (volutamente) “Scream” e affini con un villain dal nome buffo – Cenerantola – ma dal look non male. A volte si punta sullo splatter eccessivo, ma per lo più, tutto l’orrore è pretesto per strappare qualche risata.
Il surrealismo, da una parte è apprezzabile perché denota originalità e fa parte del gioco parodistico (lo sportivo della scuola le cui origini sono raccontate mescolando la genesi di un supereroe e il Seth Brundle del film “La Mosca”), dall’altra incide in modo massiccio nel creare una incredibile confusione narrativa che ad un certo punto fa totalmente perdere le redini del racconto.
Quando cominciano a spuntar fuori viaggi nel tempo e paradossi con personaggi che vivono sia nel passato che nel presente, la logica va a farsi benedire e davvero si perde il filo degli eventi.
Uno leggendo il titolo può immaginare che tutta la pellicola sia incentrata su un gruppo di studenti in detenzione, una sorta di remake ai giorni nostri della mitica pellicola simbolo dei teen movie anni ’80 firmata dal già citato John Hughes. In realtà, la detenzione per i personaggi scatta solo nella parte finale del film, dopo quella che potrebbe essere una lunga introduzione e forse non lo è..forse sì.
“Detention” non è quella schifezza come molta gente potrebbe pensare e una visione la vale, anche solo per tutte le citazioni che lo rendono originale e che faranno innamorare i molti amanti della cinematografia.
In definitiva, un film che farà schifo a gran parte degli spettatori ma che, sorprendentemente, a me è piaciuto per la sua vena surreale, folle e grezza.
Non un capolavoro, anzi dimenticabile, ma che garantisce 90 minuti di svago assoluto.

FABIO BUCCOLINI



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