Continuiamo la nostra guida pratica per i liberi professionisti titolari di partita Iva per capire come gestire al meglio le spese ed i costi strumentali alla propria attività e cosa possiamo portare in detrazione ai fini del calcolo dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF) da indicare questa volta nel modello Unico.
Avrete già letto l’articolo dedicato all’apertura della partita Iva ed in particolare la guida al nuovo regime dei minimi.
Iniziamo con il dire che i costi sostenuti dai titolari di partita Iva devono essere strumentali all’attività svolta, ad esempio se siete un medico veterinario e volete acquistate una panda van per trasportare i pazienti animali da curare, potrete dedurre il 40% della spesa (agevolazione consentita per un solo veicolo). Ma se vorrete acquistare una porsche non potrete detrarne le spese perché difficilmente potrà essere considerata come veicolo legato all’attività svolta.Questo è un concetto che dovrete tenere presente ai fini della valutazione della strumentalità dei costi ai fini Irpef mentre ai fini Iva parliamo di inerenza dei costi all’attività.
Ma torniamo a noi e ad esempi più concreti delle spese quotidiane che si affrontano nella normale attività da libero professionista. Vediamo come detrarre i costi sostenuti per le marche da bollo.
Le spese di bollo devono essere inerenti l’attività, e rispecchiare in proporzione il volume dei documenti legali emessi. Per dedurre questo tipo di spese, deve essere fornita opportuna documentazione, cioè una ricevuta emessa dalla rivendita di generi di Monopolio, tabaccheria o altro, per l’acquisto delle marche. Sulla ricevuta rilasciata dalla rivendita, a sua volta, va apposta la marca da bollo di € 1,81, se l’importo acquistato è superiore a € 77,47 (a tal fine potete consultare la guida alla fatturazione per i liberi professionisti).
La spesa per le marche da bollo è interamente deducibile, purché non sia stata sostenuta in nome e per conto dei clienti, ma si riferisca a marche da bollo che sono a carico del professionista. La ricevuta deve essere annotata al momento del pagamento e non nei giorni successivi. Queste ricevute vanno poi registrate sui libri contabili: per i professionisti con contabilità ordinaria, la ricevuta va annotata sul registro cronologico dei movimenti finanziari, mentre per i professionisti in contabilità semplificata, la ricevuta va annotata sul registro incassi e pagamenti. A presto per i prossimi post dedicati.
Cosa significa strumentalità della spesa
Il concetto che dovrete sempre tenere a mente, ma senza tuttavia abusarne impropriamente come fanni alcuni o richiedono alcuni clineti ai propri dottori commercialisti, è quello della strumentalità della spesa rispetto all’attività, ossia il nesso di cusalità che lega il sostenimento di quella spesa e la finalità per cui è stata fatta che deve essere quella della generazione di ricavi o di rispondenza ad obblighi normativi relativi all’attività
Potete comunque anche leggere gli altri articoli di approfondimento dedicati alle spese da portare in detrazione nel 730 o nel modello personali
In caso vi troviate a versare le vostre imposte in ritardo potete rimediare con il nuovo ravvedimento operoso
Calcolo Acconto Irpef, Irap ed Iva
Sintesi detrazioni per libero professionisti con partita Iva