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Devil’s knot

Creato il 16 maggio 2014 da Ussy77 @xunpugnodifilm

Devils-Knot-Poster-550x7901Egoyan soppesa un caso spinoso e si interroga sui pregiudizi della provincia americana

Film di genere che tiene a lungo il fiato sospeso, Devil’s Knot è un prodotto che analizza il male e le sue conseguenze a mente lucida. E scoprire chi è l’assassino non è la cosa più importante.

A West Memphis un gruppo di bambini scompare in un bosco vicino a casa. Le ricerche della polizia portano all’orrenda verità: i tre bambini sono stati seviziati e uccisi. I sospetti ricadono immediatamente su tre ragazzi amanti del metal e di rituali vicini alla stregoneria. Tuttavia un investigatore privato non crede alla loro colpevolezza e comincia a indagare sul caso.

Egoyan recupera le atmosfere che lo hanno reso celebre e ci costruisce attorno un thriller giudiziario, che non cerca e non ha una conclusione. Perché il caso dei tre di Memphis è ancora aperto e nel momento in cui il regista si dedica alla produzione del film, i presunti assassini sono stati rilasciati. Di conseguenza lo spettatore non trova nello sviluppo dell’opera una distensiva conclusione, una catarsi o lo svelamento di un colpevole. Egoyan guarda ben oltre, disseziona il caso e costruisce (apparentemente) una pellicola che analizza in modo meticoloso tutti i passaggi di un complesso e brutale assassinio. Tuttavia ciò è quello che appare in superficie o che si nota a una lettura poco attenta e distratta. Il regista armeno e cresciuto in Canada sceglie di interrogarsi sulla brutalità di una società, che preferisce impegnarsi in una caccia alle streghe piuttosto che andare alla ricerca della giustizia. Una società immersa profondamente nel pregiudizio e nel fondamentalismo religioso, che si aggrappa a preconcetti privi di fondamento e che è dedita allo sterile linciaggio pubblico. È questa la profonda lettura che Egoyan dona alla sua opera: un thriller umano e disperato allo stesso tempo e che trova l’ideale sfogo in una fotografia sporca e in una messinscena pulita mai al di sopra delle righe.

Devil’s Knot snocciola perplessità e supposizioni che si sono accatastate nel tempo e riesce a imprimere nella mente dello spettatore (grazie a una costruzione della vicenda, che fa pesante leva sulla ridondante esibizione di immagini brutali ed evocative) il ragionevole dubbio. Ed è proprio per questo motivo che Devil’s Knot è un film da assaporare con profondo interesse. Un prodotto che intesse la tela del male e ostenta il conseguente dolore con lucida maestria, trovando come ideali cartine tornasole due convincenti interpreti come Colin Firth e Reese Whiterspoon.

Egoyan trova il modo di riportare alla luce un dramma che fatica a trovare una fine, che vive di richieste di riaperture del caso e di indicibili sospetti, che non permettono di riposare pacificamente la notte.

Uscita al cinema: 8 maggio 2014

Voto: ***1/2


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