Dettagli del manoscritto ritrovato nella Biblioteca Austriaca analizzato
con tecniche particolari (Foto: Austrian National Library, Vienna)
Due storici, Christopher Mallan dell'Università di Oxford e Caillan Davenport dell'Università del Queensland in Australia, hanno utilizzato tecniche avanzate per migliorare la visibilità degli antichi frammenti di testo del manoscritto dell'XI secolo.
Nel III secolo d.C. i Goti stavano avanzando verso i possedimenti dell'impero romano quando furono respinti a Tessalonica. Il testo ritrovato racconta l'assedio di Tessalonica (ora Salonicco), con i difensori che respingevano gli attacchi dalle mura della città. Vista l'impossibilità di conquistare la città, i Goti si rivolsero ad Atene, allora facente parte dell'impero romano, contando sulle ricchezze dei donativi d'oro e d'argento contenute nei tanti santuari greci, di cui erano a conoscenza. Un'avanguardia greca intercettò i Goti nei pressi delle Termopili, il noto passo montano posto nel nord della Grecia, a circa 136 chilometri da Atene.
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Il passo delle Termopili
Dexippo narra che alcuni soldati Greci avevano piccole lance, altri erano armati di sassi, altri ancora di picche di legno con punte di ferro. I Greci fortificarono in fretta la loro posizione e il comandante Marianus fece appello al coraggio delle sue truppe ricordando la famosa battaglia delle Termopili (V secolo a.C.) nella quale gli Spartani consentirono ai Greci di prendere tempo e sbaragliare, in seguito, l'esercito persiano. Il frammento dell'antico testo ritrovato si interrompe prima della conclusione del discorso di Marianus e dell'esito della battaglia. Gli storici ritengono, però, che questo discorso sia tutta un'invenzione di Deuxippo.
L'imperatore Decio, ritratto custodito nei
Musei Capitolini a Roma
I Goti erano già penetrati nell'attuale Ungheria dove, nel 238 d.C., avevano conquistato la città di Histia. Nel 251 d.C., Decio e suo figlio Erennio Etrusco vennero uccisi in battaglia e il loro esercito venne sbaragliato ad Abrittus. In seguito molti Goti si inserirono nel sistema sociale romano e vennero arruolati nello stesso esercito. Più tardi i Goti che provenivano dal nord Europa e che avevano subito una dura repressione rispetto a quelli della loro gente che erano penetrati dal sud Europa, misero insieme le loro forze e presero la stessa città di Roma con Alarico, nel 410 d.C.
Il clima di decadenza in cui Dexippo compose le sue opere è significativo per giudicarne i contenuti. Dexippo drammatizzò i singoli avvenimenti, soprattutto se contemporanei, utilizzando ampi discorsi. Compose tre opere conosciute: "Storia dei successori di Alessandro", in quattro libri; "Cronografia", in dodici libri; "Scitica", che narra delle irruzioni dei Germani dalla Russia meridionale (Scitia) nell'impero romano dal 238 al 270 d.C. circa. Di tutte queste opere restano solo frammenti, alcuni anche piuttosto lunghi.