Leggo "David Foster Wallace non è ami compiaciuto delle proprie capacità letterarie" e trasalisco (che brutto verbo, suona meglio trasalgo anche se palesemente scorretto); sto leggendo Oblio, otto racconti interessanti, a tratti molto belli, in cui il narratore è di un'invadenza spropositata, il linguaggio è costantemente plasmato per celare e svelare solo al momento giusto, ponendo sempre in dubbio cosa sia reale e cosa sia frutto di fantasia o di manipolazione del narratore stesso, mai osservatore distaccato, quasi sempre protagonista. Uno scrittore eccellente, qui meno scorrevole che in prove precedenti, spesso ridondante, con la capacità di ipnotizzare e una conoscenza del ritmo narrativo che a volte ti porta a un passo dall'abbandono, per poi cambiare marcia o giocare un improvviso jolly. Sicuramente DFW era conscio delle proprie capacità (smisurate), molto probabilmente ne era compiaciuto.
Ah, leggere Oblio (il racconto) prima di addormentarsi è rischioso.
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