18 GENNAIO – Ieri si è tenuta a Milano l’attesissima sfilata della nuova collezione firmata Dolce & Gabbana, la prestigiosa casa di moda italiana fondata a Legnano nel 1985 da Stefano Dolce e Domenico Gabbana, con sede a Milano, capitale della moda e del lusso, città con un glorioso passato e uno sguardo sempre rivolto verso il futuro.
E mentre il capoluogo lombardo guarda avanti, nell’irrefrenabile ritmo metropolitano della città che non dorme mai, con tutte le sue luci che fanno di Milano la città più illuminata d’Europa, con i suoi abitanti sempre di fretta, che corrono a testa bassa scorrendo le news sul loro smartphone, Dolce e Gabbana invece si soffermano un attimo a riflettere: si voltano lentamente indietro nel tempo, riecheggiando quel passato non poi così tanto lontano. Quel passato in cui la famiglia era il primo valore dell’uomo. Un uomo che credeva ancora nell’amore. Sentimenti dimenticati o nascosti oggi nelle nostre pratiche sociali, perché troppo astratti e intangibili per essere al ritmo con i tempi che corrono.
Ritmo che Stefano Dolce e Domenico Gabbana ripropongono sulle note di Luciano Pavarotti e Lionel Ritchie in “The Magic of Love“. E proprio l’amore è il tema che i due stilisti vogliono far trasparire dalla passerella, a partire dal suo sfondo appena si apre il sipario, con l’immagine di un’intera famiglia al completo: la mamma con il bambino in braccio, il papà che tiene per mano il fratello maggiore, la matriarca vestita di nero che sgrana il rosario con la nipotina al suo fianco, la nonna seduta come una regina tra i nipoti cresciuti e ormai adulti, quasi tutti vestiti in nero o bianco, proprio per riecheggiare i vecchi tempi, quelli della televisione non ancora a colori. E il nero è il colore preponderante nella sfilata, con qualche rifinitura antracite o grigio perla, come il pigiama a piccoli disegni con soprabito vestaglia rivisitato in elegante abito da sera; un po’ di bianco e qualche dettaglio dorato, come la rappresentazione della corona, simbolo della famiglia, stampata sulle magliette e applicata sulle felpe: “Perché quando incoroni una famiglia è per sempre. Che sia ricca o povera poco importa: è comunque il tuo orgoglio” afferma Stefano Gabbana. Non a caso il progetto del brand prende il nome di “#DGfamily“.
Quel per sempre che oggi si sente pronunciare sempre meno e che i due artisti della moda riproducono attraverso immagini rappresentative dell’amore e della famiglia per eccellenza come la Sacra Famiglia, con la raffigurazione su T-shirt della Madonna col Bambino. Non mancano neanche polo con le scritte come “Sei la mia famiglia“, “Amore mio“, “Ti voglio tanto bene“. Un raffinato ritorno ai valori fondamentali della vita che si traduce in bluse di seta, bomber, giacche damascate, camicie indossate con il gilet. Sfilano poi in passerella anche cappotti con la pelliccia indossati sopra pantaloni in jersey modello skinny abbinati a stivali di gomma, come quelli che si usano in campagna, sempre per rimanere nella tradizione. E cosa ci rimane di più tradizionale se non la famiglia?Stefano e Domenico sostengono che “la cosa più semplice è l’amore: più stai sul social network più hai bisogno della famiglia; più vai avanti più hai bisogno di radici, di sapere chi sei e da dove vieni“.
Gloria Girometti
Articoli Collegati:
- Copriamoci le gambe
- Love or pain?
- Famiglie in crisi
- Il poco originale saggio di Veneziani