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Di alibi, di diagnosi e di gelosie.

Creato il 19 settembre 2012 da Sabby
Di alibi, di diagnosi e di gelosie.

Il rapporto con mio marito non è mai stato un rapporto facile, anche da fidanzati ci siamo scontrati spesso. Ora capire il perché di questo matrimonio mi viene complicato, posso aggrapparmi a svariati alibi: la paura di restare sola, di non poter avere quella vita matrimoniale come le amiche di allora, di cui adesso mi rendo conto di non essere tagliata, il desiderio romantico di condividere la vita con qualcuno.

Tutte cose normali, desideri condivisi da tanti, forse, per quanto mi riguarda, portati avanti con la persona sbagliata. Sbagliata per me, per il mio modo di vedere la vita.

A tutto questo potrei ancora aggiungere altri alibi: la mia poca sicurezza, la mancanza di un lavoro, la mia famiglia, da cui volevo scappare.

Tutto questo oggi ha una diagnosi: ulcera. Ebbene sì!!!!

Approssimativa come diagnosi perché il dottore consiglia la gastroscopia, ma abbastanza sicura da farmi rivedere, come in un film, la pellicola riavvolta della mia vita.

Ieri sera la prova della differenza culturale che mi allontana da mio marito. (Come ci sono cose che ci avvicinano)

Dovete sapere che è mia abitudine, la mattina, prendere il caffè al bar. Prima lo facevo con le amiche, adesso da sola, o con mio marito quando non lavora. Mi piace quel piccolo rituale.

In un piccolo paese come il mio il bar non è un luogo anonimo ma un punto di incontro e di chiacchiere. Chiacchiere veloci che durano il tempo di un caffé.

Il mio carattere socievole facilita la chiacchiera, con chiunque. Ma questo a mio marito non piace. Ieri sera ha inscenato un melodramma sgradevole e mortificante per me, ma anche per lui.

Mi chiedo se sia semplice gelosia, se nasconda insicurezza personale, o, cosa peggiore, se per lui io sia una puttanella qualunque che parla con chiunque.

Si aprono ferite, per me e per lui, ma ingiustificate e immotivate.

E la diagnosi è fatta!!!

Hai la sensazione di aver vissuto lungo un piano inclinato che ti ha portato sin qui. Come se tu fossi il prodotto di scelte che non sono state influenzate da te, ma da chi ti stava intorno.

M.Gramellini "Fai bei sogni"

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