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Di alieni e invulnerabilità

Creato il 17 gennaio 2016 da Margheritadolcevita @MargheritaDolcevita

Che titolo criptico.

Se mi sono iscritta a scuola guida 12 anni dopo l’età canonica delle persone normali un motivo c’è. Io non so guidare. Quando mi chiedevano “Ma perché non prendi la patente?” io rispondevo “Eh, non so guidare…”, che è una risposta idiota ma non così tanto. A scuola guida ci si va per imparare, giusto, ma ci sono alcune cose che uno può imparare fino a un certo punto. E ne ho avuto la conferma ora che sto facendo le guide. Sandi mi parla di istinto, di sensazioni, e io ogni volta che mi dice “Ma non ti viene spontaneo fare così così così e cosà?” lo vorrei uccidere. Perché no, non mi viene spontaneo. Come fa a venirti spontaneo? L’automobile è un aggeggio infernale, un ufficio complicazioni affari semplici su quattro ruote, non c’è niente di naturale nella guida. Quando lo dico tutti a rispondermi “Eh ma vedrai che ti verrà naturale, adesso è presto!” e io anche questi tutti vorrei ucciderli un po’. Così come vorrei uccidere quelli che dicono che guidare è bello, rilassante e altri aggettivi positivi di vario grado. Vorrei sterminare il mondo. La perla di Sandi: “Darcy, lo dico anche per te, al di là dell’imparare per l’esame devi anche iniziare a farti piacere la guida, perché altrimenti non ti verrà mai voglia di guidare da sola e non imparerai mai davvero.”. Sì, Sandi è molto saggio. Non gli ho risposto perché se gli avessi risposto sapevo che mi avrebbe lasciato in mezzo alla strada e poi non avrei saputo come tornare indietro. Secondo me mi porta apposta in luoghi che non conosco così non mi salta in mente di scappare. Se solo sapesse che io sto prendendo la patente sperando di non guidare mai.

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Tra le difficoltà che immaginavo avrei incontrato non immaginavo ci fosse anche questa, la relazione con il mondo che ha già la patente. E credetemi, di difficoltà immaginate ce ne sono tante. E guarda caso le sto incontrando tutte. Quindi non sono una chiaroveggente, no, semplicemente conosco bene me e i miei limiti. La relazione con il mondo che ha la patente non è solo verbale, magari lo fosse, in quel caso ci metto poco. Il mondo che ha la patente non ama chi sta prendendo la patente. Anzi. E perché? Perché io, sul mio pandino della scuola guida, sono obbligata, per poter superare l’esame, a rispettare il codice della strada. Io ora sto guidando come dovrebbe guidare chiunque. O per meglio dire, io sto guidando da manuale. Provate voi ad andare ai 50 all’ora in un centro abitato su una strada statale. Vedrete formare dietro di voi una lunghissima coda di gente arrabbiata, che suona, vi sta attaccata al culo e appena può vi sorpassa a tutta velocità, guardandovi male pure, magari in curva, roba che se ci fossero i carabinieri ci sarebbe la sospensione della patente. Io, l’aliena, cerco di dirmi che sono dalla parte della ragione, ma sono una contro tutti ed è una pressione insostenibile. Sandi mi dice “Fregatene! Se hanno fretta devono partire prima e al massimo insultano me che ti porto in tangenziale”. Sandi ha una visione della vita così semplice che è quasi commovente. Fregarmene, io, come se fosse anche solo lontanamente possibile. Prima guidavo non guardando mai gli specchietti ma solo davanti, ora guido guardando solo gli specchietti e mai davanti, mi fanno più paura quelli dietro che non la strada.

In realtà, ingenuamente, speravo che il pandino tappezzato di scritte SCUOLA GUIDA fin praticamente sopra il culo mi difendesse un po’ dal mondo. Mi dicevo, gli altri capiranno no? Anche loro hanno dovuto imparare, no? Anche loro sono passati di qua, no? No. No. No. Semplicemente no. Il mondo se ne sbatte il cazzo. Io non sono un fulmine di guerra, a volte incontro dei momenti di difficoltà, e questo al di là del fatto che sono costretta a rispettare i limiti di legge e quindi, in Italia, ad essere dalla parte del torto anche se ho ragione. Però gente che suona, gente che mi sorpassa a destra agli incroci, gente orribile ovunque. Qualche giorno fa ad un incrocio in salita mi si è spento il motore. Oh, succede, non ho ancora capito come fare a non farlo spegnere. Quello dietro di me, attaccato all’immancabile cellulare (io non riesco a capire come mai nel 2016 ci sia ancora gente che parla al telefono quando esistono metodi per tutti per evitare di farlo, soprattutto se si tratta di smartphone o di macchine di un certo costo), prima ha suonato e poi ha sorpassato a destra per passarmi davanti e sfrecciare chissà dove. Ma dove cazzo c’avrete d’andare con tutta sta fretta non lo sapete manco voi secondo me. Sandi ormai non ci fa più caso, è abituato, addirittura una volta mentre faceva una guida hanno tirato addosso alla macchina un pacchetto vuoto di sigarette, maleducati e pure incivili. Però insomma, un po’ di pazienza no? Io già c’ho il panico per le tremila robe in contemporanea che devo fare (metti la freccia a sinistra, vai sulla destra, tieniti sulla destra, guarda lo specchietto di sinistra, rimani a destra, curva, metti la freccia di desta, guarda lo specchietto di destra, vai a destra, togli la freccia, accelera, su dai Darcy accelera, togli il piede dall’acceleratore, frizione e terza, dai ricomincia ad accelerare, NATURALE E SPONTANEO E ISTINTIVO STO GRANDISSIMO CAZZO), se poi vi ci mettete pure voi veramente non imparo mai. E se è così con il pandino dell’autoscuola come sarà su una macchina normale e “anonima”? E come sarà senza Sandi che ha i doppi comandi e mi parcheggia il pandino dal sedile del passeggero? E se tappezzo di scritte SCUOLA GUIDA anche l’auto di Anacleto? M’arrestano? Gli altri sono il mio inferno non l’ho mai pensato così tanto intensamente come in queste due settimane.



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